Un’azione rapida per contenere la diffusione del coronavirus potrebbe salvare almeno tre milioni di vite nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia meridionale secondo una nuova ricerca dell’Imperial College[1], ma questa previsione sottostima il numero di vite in gioco, avverte Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro
La ricerca dell’Imperial College confronta diversi scenari per la risposta al Covid-19. Il primo prevedrebbe un’azione precoce e decisiva per testare e isolare i casi, promuovere il distanziamento sociale e trattare le popolazioni colpite. Tale risposta provocherebbe la morte di 800.000 persone. Una cifra enorme ma che con un’azione ritardata aumenterebbe a quasi quattro milioni di morti.
“Se agiamo ora e agiamo in modo deciso, possiamo prevenire e contenere la minaccia pandemica che affligge i paesi piĂą poveri. Ogni colpevole ritardo avrebbe un costo di almeno tre milioni di vite in piĂą e creerebbe anche nuovi rischi per tutto il mondo: questa non è una crisi che rispetta i confini. Ritardare la prevenzione e il contenimento nell’Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana non solo provocherebbe molte morti in quelle regioni, ma alimenterebbe potenzialmente la pandemia in Europa, Nord America e in altre aree. La mancata azione potrebbe portare a quasi un miliardo i casi di contagi dal coronavirus nell’Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana” ha dichiarato Inger Ashing, Direttrice Generale di Save the Children International.
Prevenire le trasmissioni attraverso l’allontanamento sociale in tutta la popolazione potrebbe ridurre il numero di decessi di circa un terzo, ma ciò potrebbe comunque portare a un collasso dei sistemi sanitari nei paesi a basso reddito, con un picco della domanda di letti di terapia intensiva 25 volte superiore ai numeri disponibili di posti.
I dati della London School of Hygiene & Tropical Medicine (2) confermano che la finestra di opportunitĂ per contenere la crisi nei paesi piĂą poveri si sta chiudendo. Attualmente, nessuno di questi paesi ha piĂą di mille casi. Entro la fine di giugno, nessun paese ne avrĂ meno di 10.000.
I governi africani stanno giĂ rispondendo all’epidemia di Covid-19, anche attraverso importanti campagne di sensibilizzazione pubblica e di risanamento, divieti di volo, blocchi e coprifuoco. Tuttavia, dato il rapido aumento dei casi confermati, Save the Children ritiene che occorra fare di piĂą con il sostegno della comunitĂ internazionale.
L’Africa sub-sahariana ha i sistemi sanitari piĂą deboli del mondo e i piĂą alti livelli di povertĂ . La metĂ della popolazione non ha accesso a solidi servizi sanitari. La malnutrizione infantile e adulta, unita alla malaria endemica, sono fattori di rischio che potrebbero portare a livelli piĂą elevati di mortalitĂ per il Covid-19 rispetto a quelli riscontrati nei paesi piĂą ricchi.
Nella ricerca sull’impatto globale del Coronavirus, l’Imperial College ritiene che non vi siano differenze sostanziali tra lo stato di salute generale della popolazione cinese rispetto alle altre e la percentuale di diffusione della malattia in rapporto alla popolazione. Tuttavia, poichĂ© un terzo dei bambini nell’Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana vivono di stenti e visto l’elevato carico di malattie infettive che bambini e adulti affrontano in quei paesi, è probabile che le popolazioni siano molto piĂą vulnerabili. Inoltre, il modello utilizzato dall’Imperial College non considera sufficientemente il basso livello di assistenza medica in molti dei paesi piĂą poveri.
Save the Children è attivamente coinvolta nel fornire assistenza sanitaria infantile e materna in molti dei paesi piĂą poveri dell’Africa sub-sahariana e dell’Asia meridionale. In molti casi, questi sono paesi con sistemi sanitari che ancora lottano per dare l’immunizzazione universale. Milioni di bambini muoiono a causa dell’incapacitĂ dei loro genitori di ricevere cure per malattie piĂą diffuse come la malaria, la sepsi e la diarrea. La polmonite da sola uccide oltre 800.000 bambini, spesso a causa della mancanza di ’ossigeno medico.
Save the Children chiede la massima cooperazione internazionale per la definizione di un piano per portare aiuto in prima linea dove è disperatamente necessario, fondi globali per il recupero e la protezione, la centralità di famiglie e bambini, istruzione e apprendimento, nonché protezione dei più vulnerabili.
Il coronavirus sta giĂ travolgendo i sistemi sanitari nei paesi piĂą ricchi del mondo. Gli effetti saranno molto piĂą gravi nei piĂą poveri. La spesa per la salute pubblica è in media di soli 17 dollari a persona nell’Asia meridionale e 16 dollari nell’Africa sub-sahariana (Sudafrica escluso), molto meno degli 86 dollari a persona necessari per sostenere le prestazioni sanitarie di base[3].