Coronavirus, Rota “Bene nuovo dpcm su silvicoltura, purchè in sicurezza”

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“Il nuovo DPCM ha incluso le attività di silvicoltura e di utilizzo delle aree forestali tra quelle che dovranno riprendere dalla prossima settimana. Troviamo positivo che ancora una volta anche queste attività vengano considerate come necessarie, in quanto funzionali alla cura dei boschi, alla prevenzione degli incendi e del dissesto idrogeologico, alla valorizzazione delle tante filiere connesse ai territori rurali e montuosi, però sarà fondamentale che anche per queste attività vengano messe in campo, fin da subito, tutte le pratiche previste a garanzia della sicurezza sul lavoro e della salute dei lavoratori, a cominciare dal protocollo del 14 marzo”.

Così il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, commenta quanto previsto nel nuovo DPCM.

“Anche se da più parti è stato evidenziato che per chi lavora nella forestazione i rischi di contagio da Covid-19 sono minori di tante altre categorie, per le caratteristiche con cui si svolgono la maggior parte delle attività – aggiunge Rota – non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Al primo posto dovrà rimanere la tutela della salute pubblica e dei lavoratori impiegati nelle diverse mansioni. Per questo è importante che le organizzazioni di categoria più rappresentative vengano coinvolte per pianificare al meglio la ripresa delle filiere forestali: come Fai Cisl siamo pienamente disponibili a confrontarci in tutti i territori con enti, istituzioni e imprese per governare la ripresa delle attività in modo partecipato ed efficace”.

“Una volta superata l’emergenza – conclude il leader della federazione agroalimentare e ambientale della Cisl – siamo certi arriverà anche il tempo di avviare una vera negoziazione per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da troppi anni, per riconoscere ai lavoratori e a tutto il comparto forestale le tutele normative e contrattuali che meritano”.