Earth day, ROTA (FAI CISL): serve un nuovo umanesimo del lavoro

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“Il 50mo anniversario della Giornata della Terra giunge in un momento pieno di incertezze e sfide inedite: quello che sappiamo è che potremo uscirne migliori soltanto se capaci di investire su un nuovo umanesimo del lavoro, incentrato sulla dignità della persona e la sostenibilità dei sistemi di produzione e consumo. La strada è quella indicata da Papa Francesco con l’Enciclica ‘Laudato sì’: a cinque anni di distanza, quel messaggio appare incredibilmente attuale perché invitava tutti i popoli a collaborare per lo sviluppo sostenibile e integrale, rispettoso della dignità e del valore del lavoro. Un monito che non aveva precedenti neanche nelle riflessioni sulla crisi finanziaria del 2008, e che invece l’attuale emergenza legata al Covid19 ci spinge ad intraprendere senza più esitazioni”.Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota in occasione della ricorrenza dell’Earth Day.“La crisi climatica e quella sanitaria – aggiunge il sindacalista – ci spingono a qualificare e valorizzare le professionalità dei comparti agroalimentari e ambientali: braccianti e allevatori, forestali e addetti alla bonifica, sono mestieri che hanno svolto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante nella tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale e paesaggistico, nel rilancio intelligente di territori marginalizzati e nel contrasto allo spopolamento e alla desertificazione, nel saper cogliere le opportunità offerte dalla green economy. Per questo le nostre battaglie per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, la centralità della persona, sono intimamente intrecciate con il bisogno di politiche ambientali contro la crisi climatica e a salvaguardia della salute. Per il sindacato una sfida importante sarà quella di dare nuovo impulso alla contrattazione collettiva, che a partire da quella decentrata svolgerà un ruolo chiave per rispondere ai bisogni emergenti di formazione, partecipazione, flessibilità, solidarietà. Anche il nostro Parlamento sarà chiamato a intraprendere la rinascita del Paese partendo proprio da alcuni dossier rilevanti per la sostenibilità, come ad esempio la legge ‘salva mare’, per consentire ai nostri pescatori la raccolta della plastica in mare, oppure la legge contro il consumo di suolo, che abbiamo sostenuto lanciando la nostra campagna ‘Senza terra non c’è cibo’, per mettere fine a quelle politiche che hanno portato a far sparire 50 Km quadrati di suolo agricolo all’anno”.“Come sottoscrittori del Manifesto di Assisi – conclude Rota – riteniamo che non siano più accettabili i ritardi del passato: servono valori e culture, empatia e tecnologia. Ma serve soprattutto un forte impegno da parte di tutti, un forte richiamo alla responsabilità personale e a un orientamento etico delle azioni di ciascuno”.