. Exploit del bando che utilizza le risorse per 50 milioni di euro trasferite dall’Inail a Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo) per finanziare il rimborso delle spese sostenute dalle imprese, per l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale necessari per far fronte all’emergenza Covid -19. Dopo meno di un’ora oltre 100 mila richieste pervenute. Un minuto dopo l’apertura dello sportello informatico, avvenuta alle ore 9.00, dell’11 maggio, erano già state effettuate 59.025 mila richieste di prenotazione da parte di 42.753 imprese per un importo di 498.841.142 euro. Dopo circa 40 minuti, alle 9.42 le domande sono diventate 110.749 per oltre un miliardo di euro di istanze di rimborso. Per inviare le richieste c’è tempo fino al 18 maggio. La procedura, che si è aperta l’11 maggio, si svolge in tre fasi. Le imprese possono inviare all’Agenzia la prenotazione del rimborso fino al 18 maggio 2020, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, attraverso lo sportello informatico dedicato. Invitalia pubblicherà l’elenco di tutte le aziende che hanno inoltrato la prenotazione in ordine cronologico, indicando le prenotazioni ammesse a presentare la domanda di rimborso e quelle non ammissibili. I rimborsi saranno versati entro giugno. Le imprese potranno compilare la domanda di rimborso dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 attraverso la procedura informatica che sarà attivata sul sito web di Invitalia. Si procederà con i versamenti entro il mese di giugno 2020. Ogni azienda può ottenere rimborsi fino a 150 mila euro. Il bando, che prevede rimborsi fino al 100 per cento delle spese ammissibili fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile, è rivolto alle imprese che abbiano sostenuto spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale. Gli importi massimi rimborsabili sono di 500 euro per ogni lavoratore destinatario dei dpi e 150 mila euro per l’impresa. L’importo minimo erogabile non può essere inferiore a 500 euro. Rimborsabili gli acquisti di mascherine, guanti, camici e altri dpi. Le aziende possono chiedere il rimborso delle spese sostenute, tra il 17 marzo scorso e la data di invio della domanda, per l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e al contrasto all’emergenza da Covid-19: mascherine filtranti e chirurgiche, FFP1, FFP2, FFP3; guanti in lattice, vinile, nitrile; dispositivi di protezione oculare, indumenti di protezione individuale come tute e camici; calzari e sovrascarpe; cuffie, copricapi; dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; detergenti, disinfettanti, antisettici. Sono ammesse a partecipare le imprese che lavorano nel territorio nazionale. Possono prendere parte al bando tutte le aziende, che indipendentemente dalla dimensione, dalla forma giuridica e dal settore economico in cui operano, al momento della domanda di rimborso, risultino regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel registro delle imprese; abbiano la sede principale o secondaria in Italia; siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti ossia non figurino in liquidazione volontaria e non risultino sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.