““Occorre intervenire con urgenza e con modalità operative straordinarie sul sistema bancario a favore delle imprese, derogando agli impianti normativi normalmente applicati in periodo ante-Covid. Il rischio è che falliscano intere filiere produttive sotto i colpi di un drammatico effetto domino”. A lanciare l’allarme sono gli europarlamentari della Lega Massimo Casanova e Valentino Grant.
“Ci consta personalmente che sussistono macroscopiche difficoltà per le imprese nell’accesso alle misure di liquidità immediate riferite ai Decreti emanati dal Governo. Le lungaggini burocratiche e i rigidi parametri di erogazione che normano gli istituti di credito stanno provocando un preoccupante effetto domino: da un lato le piccole imprese che, in assenza di credito, rischiano il fallimento; dall’altro, le medie aziende fornitrici delle imprese in questione che, dopo aver correttamente concesso dilazioni nei termini di pagamento ai loro clienti per tutelarne l’attività, ora si trovano nell’impossibilità, a loro volta, di incassare i crediti prorogati e, di conseguenza, di onorare i loro di impegni finanziari.
La sofferenza, pertanto, è duplice: da un lato le pmi, dall’altro le aziende capo filiere che si trovano nella difficoltà di dover intervenire tramite la propria capacità finanziaria a sostegno dell’intera catena, sia a monte che a valle”.
“A fronte di questo – denunciano gli europarlamentari-, è urgente che gli interventi su tutte le forme finanziarie di sostegno alle imprese (finanza medio termine, finanza a breve termine, factoring, assicurazione del credito, ecc..) siano strutturati con la massima urgenza e con procedure straordinarie che non possono evidentemente, visto il momento, rifarsi a modalità operative ordinarie, le quali irrigidiscono le procedure di erogazione del credito, oltre che per questioni burocratiche, anche a causa delle responsabilità soggettive di coloro che si trovano a dover decidere in merito alla concessione dei finanziamenti.
Analogamente a quanto è successo per la realizzazione del nuovo “Ponte Morandi” a Genova, pertanto, dove i tempi sono stati notevolmente ridotti grazie alla “sburocratizzazione” del codice degli appalti, dovrebbero essere studiate procedure di urgenza analoghe e di maggior flessibilità per chi opera nel settore del credito.
Il rischio è che gli impianti normativi ordinari tengano frenata la liquidità necessaria al sistema economico e che la ripartenza sia molto più lenta rispetto alle attese” concludono.