Un vino,un territorio/ Friuli-Collio Bianco Edi Keber

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: questa settimana torniamo in Friuli, sulle colline di Gorizia, con una delle aziende tra le più iconiche nella rinascita vitivinicola della regione, quella di Edi Keber a Cormons, in località Zegla. Ci troviamo ad appena 4 chilometri dal confine con la Slovenia, nel Collio, zona pianeggiante ai piedi del monte Quarin. Cormons, circa 7.000 abitanti, nasce come stazione militare in epoca romana e viene lungamente contesa in epoca medievale per la sua importanza strategica, quale accesso alla città di Gorizia. Tranne qualche incursione veneziana Cormons fece stabilmente parte dell’Impero Asburgico.

Al termine della prima guerra mondiale, dopo alterne vicende, tornò definitivamente all’Italia. Da visitare il castello di Cormons, di origine longobarda e la chiesa di San Leopoldo, in stile barocco. Cormons offre una localizzazione ideale per la viticoltura : a poca distanza dai monti e dal mare ha una buona ventilazione ed una certa escursione termica.

Il terreno, la caratteristica Ponka del Collio rappresenta un altro elemento fondamentale: il caratteristico terreno del Collio, una marna arenaria di origine eocenica dove spesso si ritrovano fossili marini crea l’habitat ideale per una viticoltura dalla forte personalità, con mineralità e sapidità in primo piano. E proprio sulla ponka a Zegla, in un anfiteatro naturale Edi Keber produce il suo vino, un’azienda che ha origini nel XVIII secolo.

E’ lui il promotore del progetto Collio, fortemente radicato nel territorio e nella cultura del territorio. Una scelta quasi radicale di questa cantina, che nel tempo ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed è diventata il faro per la produzione vinicola di questa zona. Abbandonati i trattamenti chimici Edi Keber (dal 2010 affiancato da suo figlio Kristian) produce 57.000 bottiglie su 12 ettari vitati di un solo prodotto, il Collio Bianco, espressione e sintesi di un territorio, di una cultura, di una comunità

Il vitigno: il vino è un blend autarchico di vitigni friulani. Il 70% è Friulano, il buon vecchio Tocaj cui l’Unione Europea nel 2008 ha tolto questo nome tradizionale per assegnarlo esclusivamente al vino passito e muffato dell’Ungheria. Coltivato in diverse regioni di Italia in Friuli trova la sua patria ideale. Questo vitigno a bacca bianca dà origine a vini dal colore giallo paglierino con una nota molto caratteristica di mandorla amara ed una buona struttura. Il 15% è invece Malvasia Istriana, vitigno a bacca bianca, aromatico, facente parte della grande famiglie delle malvasie di origine ellenica, coltivata in Friuli ma anche in Veneto e da qualche tempo sperimentata anche in Sardegna. Dà origine a vini di buona struttura, con forti sentori di frutta fresca, di acacia. Nei terreni marnosi, come nel caso del nostro vino, questi sentori diventano più delicati e aiutano a creare un bouquet complesso e variegato. Il restante 15% è Ribolla Gialla, altro vitigno a bacca bianca che ha dato al Friuli una riconoscibilità internazionale. Un vitigno che origina vini dal bel colore giallo paglierino, dalla spiccata acidità e da diffuse note floreali.

Il vino: il Collio di Edi Keber (2017-13,5 gradi) è un vino che negli anni ha fatto il pieno di riconoscimenti tra gli esperti e le maggiori guide del settore . E’ un bianco che fermenta in cemento e poi affina in cemento per almeno 5 mesi. Può essere bevuto subito ma può riposare in cantina anche per 2 o 3 anni. Alla vista è di un giallo paglierino intenso, quasi scintillante. Al naso propone una forte e intensa personalità, quella che è poi la sua nota complessivamente predominante. Puoi quasi sentire il territorio che lo produce, senti la pesca, la mandorla, ma senti anche la sapidità e la mineralità delle correnti marine, i profumi che il vento porta dalla costa verso la collina. Al sorso questa spiccatissima personalità diventa totalizzante. Il Collio Bianco di Keber è un vino importante, con una personalità che è assertiva, potente, quasi ingombrante. E’ morbido al punto giusto, fresco al punto giusto ma poi esplode con un mix di mineralità e sapidità che lo rende probabilmente unico. E’ un vino molto particolare, ovviamente di ottimo livello. Solo il gusto personale decide se lo odi (o se non lo gradisci) o lo ami. Vie di mezzo non ce ne sono. Abbinamenti con antipasti caldi di pesce, torte salate, primi piatti al pomodoro con verdure o con pesce. In generale piatti non esili, di media struttura e con una buona complessità di sapori, per contrastare la personalità importante, quasi imponente del Collio Bianco di Keber.

Valutazione: 3,75/5

Prezzo medio: 18 euro

Rapporto qualità/prezzo: corretto

* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

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