Lavoro, la Fai Cisl: “Sul Ccnl dei forestali è ultimatum: pronti alla mobilitazione”

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Onofrio Rota

“Il lavoro idraulico-forestale, se ben qualificato e professionalizzato, è un fattore chiave per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per una più equilibrata gestione delle risorse boschive. Dopo tanti sforzi, avevamo ottenuto la riapertura del tavolo di trattativa con l’Uncem, finalmente avvenuta dopo anni di blocco istituzionale: poi la riapertura è caduta nel nulla. Ad oggi ancora manca un rinnovo contrattuale che a livello nazionale sappia garantire un presidio umano costante sul territorio, in grado di coniugare un uso produttivo del bosco alla tutela ambientale e al superamento delle logiche emergenziali degli eventi calamitosi. E tenere in sospeso più di 60 mila lavoratrici e lavoratori, privarli del diritto di contrattare le proprie condizioni di lavoro, è una contraddizione che non può essere più tollerata. Non comprendere l’importanza di questo contratto è pura miopia politica”.

Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, introducendo all’Aquila la tavola rotonda “Paesi, mestieri, territori”, organizzata nell’ambito della consueta Giornata della Montagna che il sindacato svolge ogni anno. La sala dell’incontro è stata allestita per l’occasione con diversi piccoli alberi, scolpiti proprio da operai forestali.

“Non sono un semplice arredo – ha spiegato Rota – ma contiamo di inviarli al più presto al Premier Conte, alla Ministra Bellanova, al Presidente dell’Uncem Marco Bussone, all’Assessore Edy Bandiera, come nostro omaggio per ricordare loro che non ci sono più scuse che tengano: il percorso contrattuale va ripreso al più presto e concluso”.

Ad affrontare il problema, durante la tavola rotonda, è stata anche la segretaria nazionale della Fai Cisl, Raffaella Buonaguro: “La mancanza del rinnovo contrattuale è parte di una più generale incapacità tutta italiana di valorizzare le proprie risorse. L’Italia è seconda al mondo nel legno arredo, è il primo Paese per consumi di legno e pellet come combustibili, ma importa l’80% di materia prima forestale. Abbiamo una superficie boschiva di quasi 12 milioni di ettari, il 39% del territorio nazionale, ma utilizziamo il 30% di questa risorsa, mentre la media europea è del 60%. La gestione di questo contratto – ha detto la sindacalista – sta diventando una storia kafkiana. Abbiamo di nuovo scritto con le altre sigle di categoria a tutti i soggetti interessati per riavviare una vera trattativa, ma dopo così tante richieste cadute nel nulla, possiamo dirlo in tutta tranquillità: per quanto ci riguarda, quella lettera può essere considerata un ultimatum. Vogliamo essere convocati al più presto e a seconda di quali risposte avremo, siamo disposti anche alla mobilitazione”.

Intervendo in videocollegamento alla tavola rotonda, l’Assessore siciliano Edy Bandiera, Presidente Conferenza Nazionale Politiche Agricole, con delega alla forestazione, ha garantito piena volontà di riprendere il confronto in tempi utili.

Ufficio stampa FAI-CISL