Gli interrogatori serviranno a fare chiarezza sulla vicenda. Roberto Tomasi, attuale amministratore delegato di Autostrade, è stato iscritto sul registro degli indagati nell’inchiesta della Procura di Genova sui pannelli fonoassorbenti sistemati sulla rete autostradale italiana, per la presenza nel ‘comitato nuove opere’, l’organo tecnico che valutava gli investimenti di Aspi prima che fossero sottoposti al consiglio di amministrazione dell’azienda per essere finanziati, riferiscono oggi Repubblica e Secolo XIX.
Il comitato aveva deciso l’acquisto di una maxi partita per circa 30 milioni di pannelli anti rumore da posizionarsi ai lati dell’autostrada che poi, secondo l’accusa, si sono dimostrati pericolosi.
L’iscrizione degli indagati è definita dagli inquirenti “un atto dovuto” per dare la possibilità ai manager di chiarire la propria posizione e a gennaio Tomasi, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia, è stato sentito dal pm come persona sottoposta a indagini, ricorda anche il quotidiano ligure, e ha scelto di rispondere per chiarire la sua posizione e replicare agli addebiti.
Indiscrezioni dicono che dopo l’interrogatorio, riferisce in particolare il Secolo XIX, la posizione del manager di Autostrade si sarebbe alleggerita.
“In merito ad alcune notizie di stampa riguardanti il coinvolgimento dell’Ing. Roberto Tomasi in un’indagine riguardante la conformità dell’installazione di alcune barriere assorbenti sulla rete autostradale, si evidenzia che l’Ad ha già avuto modo di chiarire ampiamente all’Autorità Giudiziaria la propria posizione”.
Lo si legge in una nota diffusa da Autostrade per l’Italia in merito alle notizie di stampa.