I bambini, si sa, sono meno colpiti dal coronavirus rispetto agli adulti. Ma cosa dicono gli studi scientifici? I giovani sotto i 20 anni, oltre ad essere molto spesso asintomatici, si stima che abbiano una suscettibilità all’infezione pari a circa la metà rispetto a tutti gli altri. L’Istituto Superiore di Sanità spiega anche che le evidenze scientifiche disponibili indicano che nei bambini l’infezione causata dal Covid si manifesta con un andamento clinico più favorevole rispetto all’adulto.
I bambini hanno infatti una letalità decisamente inferiore rispetto agli adulti, che si aggira intorno allo 0,06% nella fascia di età 0-15 anni. Finora, i dati pubblicati nel bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità riportano 4 decessi sotto i 9 anni e nessuno tra i 10 e i 19 anni. I sintomi di Coronavirus nei più piccoli sono spesso assenti o lievi, tuttavia l’infezione in alcuni casi può comportare lo sviluppo di complicanze o forme cliniche peculiari. Ecco perché va comunque posta molta attenzione quando i bambini manifestano i sintomi dell’infezione, soprattutto se con meno di un anno di età e in presenza di condizioni patologiche preesistenti.
Studi specifici dicono che I casi pediatrici rappresentano l’1,8% delle diagnosi totali, l’età media è di 11 anni, il 51,4% sono maschi, il 13,3% sono stati ricoverati in ospedale e il 5,4% presentava patologie pregresse. La malattia da Covid è stata lieve nel 32,4% dei casi e grave nel 4,3%, in particolare nei bambini di età inferiore o uguale ai 6 anni (10,8%). Tra i 511 pazienti ospedalizzati, il 3,5% è stato ricoverato in terapia intensiva e si sono verificati 4 decessi, di cui 2 con meno di 1 anno e 2 tra i 5 e i 6 anni. Tutti e quattro i bambini sono deceduti per un deterioramento di condizioni di base già molto compromesse.