Già il nome dell’inchiesta fa capire la gravità dei fatti contestati. Ancora casi di violenza, anche verbale, nella case di riposo. Anziani maltrattati ed umiliati, omissione di soccorso, esercizio abusivo della professione sanitaria: sono pesantissime le accuse nei confronti di quattro donne, arrestate ieri nell’ambito dell’inchiesta ‘Inferno’ del Nas di Bologna,
Le donne arrestate sono la titolare della casa famiglia ‘Nino Aurelia’ di Monteveglio, una 56enne di origine romena, e tre sue collaboratrici, tre le sorelle , di 59, 63 e 45 anni, tutte residenti nel Modenese e finora incensurate.
Le indagini hanno fatto emergere vessazioni, violenze, minacce e umiliazioni sistematiche e continuate nei confronti di nove ospiti ultraottantenni, ai quali venivano anche somministrate terapie in assenza di prescrizione medica.
La 56enne è una ex badante che nel 2017, prima di aprire la struttura di Monteveglio, si era vista chiudere per irregolarità amministrative un’altra comunità alloggio per anziani.
Le tre sorelle non erano assunte ma erano collaboratrici definite ‘amiche volontarie’ dalla titolare.
Nessuna aveva qualifiche abilitanti alle professioni sanitarie.
