Enoturismo, il futuro passa per il mercato nazionale e locale

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un vitigno del Chianti

I dati economici certo destano preoccupazione, ma il settore enoico deve guardare in chiave ottimistica almeno per il futuro. Per l’enoturismo il ritorno a livelli pre-Covid è previsto, realisticamente, non prima del 2022, ma nell’orizzonte a 10 anni, ben l’80% degli operatori prevede una crescita nei propri territori.

È questa la sintesi estrema del sondaggio del portale specializzato Winetourism.com, che, alla fine novembre 2020, ha raccolto le risposte e gli umori di oltre 1.200 cantine da 34 Paesi. Nel complesso, guardando al 2020 appena chiuso, la maggior parte delle imprese (il 53%) ha perso tra il 50% e l’80% del fatturato enoturistico, con una buona fetta che ha denunciato perdite anche superiori. Nel crollo complessivo a tracollare è stato il turismo internazionale.

Si prevede un leggero miglioramento nel 2021, ma passando attraverso lo spostamento dell’offerta enoturistica verso un turismo nazionale e locale.