Guardia costiera/Operazione “onda blu” di contrasto agli illeciti ambientali

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un momento dell'operazione (foto Guardia Costiera)

Riceviamo e pubblichiamo

Si è da poco conclusa una complessa operazione ambientale – denominata “Onda Blu” – organizzata su scala nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, attraverso il Centro di Controllo Nazionale Ambiente (CCNA). L’operazione, durata diverse settimane, finalizzata a contrastare gli illeciti a danno dell’ambiente marino e costiero, ha visto il personale del Corpo di tutti i Comandi territoriali impegnato in complesse e intense attività operative e d’indagine, che hanno portato all’effettuazione di oltre 13.000 controlli e all’accertamento di 280 illeciti amministrativi e 183 penali. Molteplici le attività svolte con l’obiettivo di contrastare i fenomeni che mettono a rischio l’ecosistema marino e costiero: dall’individuazione di scarichi idrici non autorizzati o non conformi alle normative vigenti, alla verifica degli impianti di depurazione sia urbani che industriali; dalla scoperta di rifiuti stoccati e/o smaltiti abusivamente in siti non idonei, al controllo delle modalità di trasporto e trattamento dei rifiuti in transito nei porti; dal monitoraggio delle acque ricadenti nelle Aree Marine Protette, al contrasto delle violazioni inerenti ai limiti di navigazione in prossimità delle stesse.

 Nell’attività ispettiva posta in essere, molte le azioni di rilievo:

 ·         Il personale Guardia Costiera di Reggio Calabria ha sequestrato, complessivamente, 130.000 mq di aree adibite a discarica di rifiuti pericolosi (eternit), rifiuti speciali (materiale di risulta da demolizioni, carcasse di elettrodomestici, autovetture bruciate, copertoni, contenitori di vernice…) e rifiuti urbani (mobilio, materassi, materiale plastico ferroso di vario genere, sacchi contenenti rifiuti, etc.). I rifiuti, nello specifico, venivano depositati abusivamente sia sulle aree adiacenti che sugli argini e nell’alveo dei fiumi oggetto di accertamento, riversandosi poi in mare al sopraggiungere delle prime piogge.

·         Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Termini Imerese, i militari della Guardia Costiera di Palermo hanno eseguito ben 11 perquisizioni tra macelli e stabilimenti dediti alla ricezione e allo smaltimento di sottoprodotti di origine animale. La complessa attività di indagine ha preso il via dall’accertamento di un sodalizio dedito all’illecita lavorazione di pelli di animali, dove gli indagati accumulavano – in associazione tra loro – tonnellate di rifiuti consistenti in scarti di bovini e ovini in spregio delle più elementari norme di igiene e sicurezza ambientale, con la compartecipazione di numerosi centri di macellazione del Sud Italia che fornivano la materia prima falsificando la documentazione di trasporto. Le perquisizioni hanno portato al sequestro dei capannoni e a sanzioni amministrative per un ammontare di 500.000 Euro.

·         A Venezia, infine, grazie all’intervento del Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto, è stato possibile procedere al recupero di oltre 20 Km di cavi d’ormeggio abbandonati sul fondale.

Per l’operazione sono stati mobilitati tutti i Comandi periferici del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera con la partecipazione delle componenti subacquee.

 QUesti i dati in sintesi:

Totale dei controlli effettuati 13.374;


Totale illeciti amministrativi 280;
Totale illeciti penali 183;

Totali sequestri penali 21;

Totale aree sequestrate mq. 242.681;

Totale in Kg rifiuti sequestrati 10.100.

Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Ufficio Comunicazione