Vino/ Col Vetoraz, una terrazza sul Cartizze

0
106

Benvenuti nel Valdobbiadene DOCG, una terra dove tutto è Superiore e parla il linguaggio
dell’eccellenza. Questo é un vero e proprio paesaggio culturale dove l’impegno costante e la
passione dei viticoltori ha contribuito nei secoli a creare uno scenario unico.
Siamo in una terra eletta di inestimabile valore, riconosciuta patrimonio UNESCO, capace di
offrire frutti di regale eccellenza proprio come le bollicine che ogni anno vengono imbottigliate da
Col Vetoraz, unica azienda dell’intera denominazione situata sul punto più alto, a 400 metri sul
livello del mare, negli incantevoli scenari delle celebri colline del Cartizze.

Qui, un’attrezzata sala degustazione con personale multilingue a adeguatamente formato
all’hospitality, accoglie i visitatori per accompagnarli in un viaggio sensoriale unico e imperdibile,
che coinvolge olfatto e gusto ma regala anche emozioni visive indimenticabili grazie ad una
terrazza panoramica mozzafiato dove lo sguardo spazia a perdita d’occhio sui vigneti digradanti
fino a valle.
Sono disponibili per gli ospiti diversi pacchetti di degustazione chiamati ’Conoscere il
Valdobbiadene’ che consentono un approfondimento specifico sul territorio e sull’intera gamma dei
vini, che sanno raccontarsi in ogni calice col linguaggio di uno stile inconfondibile, dall’eleganza
del perlage alle sfumature dei profumi fino alle infinite declinazioni del gusto; è ciò che rende gli
spumanti Col Vetoraz complici di indimenticabili momenti di condivisione, degni interpreti della
natura intrinseca del Valdobbiadene DOCG, considerato il vino del benvenuto.

Valdobbiadene e dintorni: itinerari immersi nella bellezza tra terra e cielo

L’itinerario che vogliamo suggerire è un cammino che conduce ad angoli racchiusi tra terra e cielo,
attraverso panorami mozzafiato, punteggiati da piccoli e grandi tesori d’arte.
Inizia dal cuore di Valdobbiadene, Piazza Marconi, con la visita al Duomo di Santa Maria
Assunta, che conserva preziose opere d’arte realizzate da artisti del calibro di Francesco
Beccaruzzi, Paris Bordon e Palma il Giovane. Esternamente svetta la mole del campanile
progettato da Francesco Maria Preti e decorato da una bella meridiana. Proseguendo lungo via Piva
si incontra Villa dei Cedri, ex opificio di origine ottocentesca circondata da un grande parco aperto
al pubblico. Attraverso strada Cordana, dopo una breve sosta al lavatoio e al Capitello dedicato a
San Venanzio Fortunato, si raggiunge la chiesetta di San Floriano circondata da rigogliosi
vigneti, che regala uno splendido panorama sulla vallata sottostante. Scendendo si incontra l’antica
borgata di Ron con le accoglienti corti e la vecchia fontana. Il percorso si conclude scendendo
nuovamente in Piazza Marconi.

Itinerario delle chiesette

Una piacevole alternativa se si è in zona, è l’itinerario delle chiese, un percorso nei paesaggi
mozzafiato, tra natura e storia. Ad esempio la piccola chiesa di Sant’Alberto che da oltre cinque
secoli domina e protegge i vigneti di Valdobbiadene. E’ una meta annuale, in occasione della festa
del Santo, per le genti della vallata per scongiurare la siccità con la benedizione dell’acqua. Sino
agli inizi del secolo scorso qui dimorava un eremita, che viveva della carità degli agricoltori.
L’eremita pregava per la buona riuscita dei raccolti e quando, d’estate, vedeva in lontananza
addensarsi un temporale, suonava a distesa la campana per richiamare i contadini alle proprie case.
Si credeva che le vibrazioni causate dalla campana avessero il potere di allontanare la grandine, il
flagello più temuto dai viticoltori.
Oppure la chiesetta di San Gregorio dedicata al grande riformatore della Chiesa e patrono di
Valdobbiadene; antico convento cappuccino di composta bellezza e unica struttura seicentesca
rimasta sul territorio, utilizzata spesso per grandi celebrazioni grazie alla sua particolare acustica.

Le Meridiane e la tradizione contadina
Elementi interessanti da osservare sono le antiche meridiane che decorano le pareti di case private
e chiese. A Valdobbiadene ne sono censite oltre 30. Questi antichi strumenti di misurazione del
tempo e della vita sono fortemente legati alla tradizione contadina di questa terra, segnano infatti
le ore del giorno ma anche le stagioni dell’anno scandendo le varie fasi di lavoro nei campi. Vere
e proprie opere d’arte, di matematica e di astronomia, sono spesso arricchite da figurazioni
simboliche e da motti che ricordano la saggezza antica. Il più conosciuto tra gli orologi solari di
Valdobbiadene è la meridiana realizzata nel 1862 dall’abate Giovanni Follador sulla facciata sud
del campanile del duomo. Quella che apprezziamo oggi è un rifacimento dell’originale distrutto
dai bombardamenti del primo conflitto mondiale. Il grande quadrante riporta il motto “Il tempo e la
vita non si fermano” è incorniciato da due bande laterali decorate dalle raffigurazioni dei segni
zodiacali.
Proseguendo verso Combai

Poco distante da Valdobbiadene si trova Combai, territorio i cui percorsi sono ricchi di storia,
legati sia alla Grande Guerra ma anche agli eventi connessi alla tradizione popolare, come la
celebre Festa dei Marroni e il simposio di scultura a essa congiunta.
Ecco quindi la via del bosco incantato, con statue realizzate durante i Simposi di scultura della
Festa dei Marroni e rievocanti leggende e miti locali. Oppure il Centro Sperimentale del
Castagno, in località Callesella, con un percorso didattico dedicato ai bambini. Borgo Colmellere,
Cimavilla, Pedepiai caratterizzati dai cortili “ a corte chiusa “ e dalle case con i pioi, piccole
terrazze utilizzate come essicatoi e le ritonde, luogo di ritrovo accanto al larin (focolare) aperto su
tutti i lati.

Col Vetoraz Spumanti S.p.A.
Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle, parte delle celebri colline del Cartizze da cui ha origine questo vino pregiato. E’ proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi, crescere e raggiungere in 25 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.000.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.200.000 di bottiglie. Grande rispetto per la
tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera
produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali.

Ufficio Stampa Col Vetoraz