In apertura del Cosiglio comunale la presidente Luisa Guidone ha ricordato Don Giulio Matteuzzi, al termine dell’intervento il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
Il ricordo della presidente Guidone:
“Venerdì 16 luglio si è spento all’età di 81 anni Don Giulio Matteuzzi, parroco di Santa Maria in Strada dal 1992, Monsignor del Cardinale Matteo Zuppi, Cappellano di Papa Francesco.
Questo breve elenco di cariche ed uffici, così come le molteplici parole che ognuno di noi può mettere in fila per ricordarlo e per consegnare alla memoria collettiva il proprio personale tratto di Don Giulio, ebbene tutto questo non può ambire a definirlo, ma sfida l’obiettivo di trasmettere a chi non lo ha conosciuto la sua energia e l’impronta che ha lasciato alla comunità che ha creato. Una comunità vera, inclusiva, trasversale, aperta, sincera, colta ma concreta, semplice ma profonda: proprio come Don Giulio.
Quando andai per la prima volta a Santa Maria in Strada, ormai anni ed anni fa, mi resi conto subito di trovarmi difronte a qualcosa di autentico, antico e profondo: una chiesa bellissima, ma non di una bellezza tirata a lucido, fredda e perfetta, bensì calda e vissuta da bambini, famiglie, persone, associazioni, il coro, le comunità, i parrocchiani. Ogni angolo riempito di disegni, presepi, quadri, oggetti, ma non solo come doni dalle persone alla Chiesa, al contrario l’impressione è stata proprio quella di chi ha pensato di offrire uno spazio fisico della Chiesa stessa alle persone, per dare loro in realtà uno spazio di cittadinanza, di inclusione nella comunità, un luogo in cui tornare e trovare un pezzo di se in mezzo agli altri, forse il migliore pezzo di se stessi.
E così tra il lavorio dei presepi, le processioni partecipatissime tra campi e trattori per benedire persone e cose, le feste, i pasti, le iniziative culturali, i mercatini e chi più ne ha più ne metta, chiunque sia andato anche solo una volta a Santa Maria in Strada, ha poi sentito l’esigenza di ritornarci, come un richiamo, il richiamo di Don Giulio, di una parrocchia di campagna (Don Giulio amava definirsi “parroco di campagna”) che nella sua autenticità trovava la cifra della sua straordinarietà.
Tutto questo, ma anche molto altro, era Don Giulio.
“E’ riuscito a portare in Brasile la sua Bologna colta e solidale, ha cercato di portare nella ricca Bologna quel che aveva imparato nell’altra parte del mondo, fra i poveri.” E ancora “Monsignor Giulio Matteuzzi era l’ottimismo della volontà che si confronta con una cultura che non faceva pesare, era Bologna, la sua chiesa che parla con la terra di qua e il pianeta malato” così lo ha ricordato Marco Marozzi sul corriere di Bologna, parole che si aggiungono al cordoglio accorato espresso dal Sindaco Virginio Merola e alle parole di Matteo Lepore, tra gli altri.
Don Giulio, nato a Bologna 81 anni fa, dopo essere andato e tornato dalla fine del mondo, diventato parroco di Santa Maria in Strada nel 1992, era malato, ma non si è fermato neanche dopo l’intervento e neanche in mezzo alla pandemia, e Santa Maria in Strada continuerà a parlare di lui così come tutti coloro che, da questa e dall’altra parte del mondo, ricorderanno le sue prediche di pace ed i suoi potentissimi sguardi di comprensione accoglienza e amore, tenendo cosi tutti insieme in mano il suo filo, quello che unisce una comunità invisibile, ma inossidabile”.