BPER Banca e Tortellante sono stati protagonisti questa mattina de “Il tortellino nel piatto della solidarietà”, un pranzo in trasferta all’ex Monastero di Astino (BG), gestito da Fondazione Mia, per far conoscere anche a Bergamo la realtà virtuosa di un’associazione che insegna a giovani autistici a produrre pasta fresca, in particolare i tortellini. I ragazzi sono stati impegnati nelle cucine dell’ex Monastero dove hanno preparato tortellini artigianali per un centinaio di ospiti, e li hanno serviti ai tavoli insieme ad altri piatti della cucina bergamasca, unendo le tradizioni culinarie dei due territori. L’Associazione di Promozione Sociale “Il Tortellante” è nata a Modena a novembre nel 2018 e sostiene ragazzi con disturbo nello spettro autistico e le loro famiglie. L’idea che sta alla base di questo progetto è quella di unire giovani persone con autismo creando un luogo di socializzazione e condivisione, dandogli anche la possibilità di intraprendere un percorso lavorativo.
“Il Tortellante” è un laboratorio terapeutico abilitativo che coinvolge 25 ragazzi e favorisce il miglioramento delle loro autonomie e interazioni sociali mediante attività e interventi specifici terapeutici.
Hanno partecipato all’evento, tra i vari ospiti, il Responsabile della Direzione Regionale Bergamo di BPER Banca, Luca Gotti, il Testimonial dell’Associazione, lo chef Massimo Bottura, la presidente del ‘Tortellante’ Erika Coppelli, il Presidente della Fondazione Mia, Fabio Bombardieri, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina, il Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, e il Segretario Generale della Curia Vescovile di Bergamo, Mons. Giulio Ettore Dellavite.
BPER Banca è sempre attenta nell’intercettare le iniziative sociali più efficaci – ha affermato Luca Gotti – “e il ‘Tortellante’ rappresenta una delle migliori in assoluto. Oggi abbiamo osservato con emozione questi ragazzi all’opera e certamente possiamo applaudire al lavoro fatto in questi anni. Grazie a loro è stato possibile coniugare le eccellenze della cucina emiliana con quella della cucina bergamasca”.