Gran finale per la ventiquattresima edizione del Moncalieri Jazz Festival: domenica 14 novembre alle ore 18 presso l’Auditorium Arturo Toscanini di Torino si terrà un concerto unico di “epic jazz” in omaggio al settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri. BEATRICE, opera musicale composta da Roger Treece, (già arrangiatore di Bobby McFerrin e candidato a 3 Grammy Awards) e testi originali di Fabio Appetito, sarà una prima mondiale con protagonisti di tutto rispetto per un “Big Concert” destinato a far parlare. Sul palco si esibiranno infatti, insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Coro di Voci Bianche “Scuola Comunale di Musicale di Mondovì e Istituto Civico Musicale “G. Verdi” di Asti diretto da Maurizio Fornero, le “voci strumentali ritmiche” dei Real Circle Project, la pianista Rita Marcotulli, il fisarmonicista solista Ugo Viola e il soundteller narrativo Albert Hera. Narratori di eccezione, rispettivamente nei ruoli di Dante e Beatrice saranno Pino Insegno e Alessia Navarro.
“Com’è noto – spiega Ugo Viola, direttore artistico del festival – il poeta fiorentino è, a tutti gli effetti, il padre fondatore della poetica e del sentire italiano. La sua esperienza letteraria, non ha solo donato al nostro paese pagine d’ineguagliabile bellezza nel mondo, ma è stato ed è tutt’oggi un modo sempre nuovo di leggere e interpretare la nostra quotidianità storica e politica. Approcciarsi alla figura di Dante e approfondirla con linguaggi innovativi, vuol dire armarsi di un sentimento in grado di porre nuovamente al centro l’Uomo nella sua entità più vera e spirituale del termine. L’anniversario della sua morte, dunque, è soltanto un pretesto per dare vita ad un progetto in grado di commemorare la sua figura e di aggiungere un punto di vista nuovo e contemporaneo capace di veicolarsi attraverso luoghi, come teatri e istituti di cultura, nella sua massima fruibilità. L’obiettivo che ci si propone è quello di legare l’arte del linguaggio parlato e cantato, alla musica e alla danza, affinché il risultato sia un’opera completa, un’enorme sinfonia dove tutto diventa suono, un suono capace di scaturire nello spettatore una visione senza immagini eppure di forte impatto”.
Nello specifico, la costruzione dello spettacolo, non vuole poggiarsi fedelmente sui versi Danteschi ma vuole suggerirne delle reinterpretazioni che danno voce alla figura chiave di Beatrice. Sarà proprio lei, la Donna cardine del Dolce Stil Novo, a prendere parola, come in un ribaltamento di specchi, e ad accompagnare il poeta durante il suo viaggio lungo tutta una vita. Il suo parlare sarà un parlare cosciente e di coscienza, una lettera d’amore e di attesa verso quest’uomo cui spetta lo sguardo dell’amata e quello di Dio. Così Dante risponderà, in tutta la fragilità umana e nelle insicurezze che ci sopprimono, ma nel cerchio di dieci monologhi, non desisterà dalla sua impresa.
“Dare voce a Beatrice, in una società come quella attuale – conclude Viola – significa dare forza, luce e parola alla Donna e all’universo femminile, senza il quale, e questo Dante ce lo insegna, non ci sarebbe arte e non sarebbe possibile nemmeno immaginare qualche forma ipotetica di Paradiso.” Il concerto è dedicato in particolar modo a Irene Bertello, una ragazza di soli 25 anni morta prematuramente all’inizio dell’anno, figlia di Marisa Mirabelli e Ezio Bertello Presidente della Pro Loco di Moncalieri, Associazione che collabora con il Moncalieri Jazz Festival sin dalla sua nascita.