Vino/Saia, il Nero d’Avola Sicilia Doc di Feudo Maccari: persistenza, identità e territorialità

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“Non v’è amore se non a prima vista”. È stato un vero e proprio colpo di fulmine quello tra Antonio Moretti Cuseri, già produttore di vino in Toscana con Tenuta Sette Ponti, Orma e Poggio al Lupo, e la città di Noto, suggestivo gioiello del Barocco siciliano per il suo centro storico, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2002, e crocevia di culture e visioni nel cuore del Mediterraneo. Affascinato dai profumi e dai colori del paesaggio durante un viaggio negli anni’90, l’imprenditore toscano qui, nei pressi dell’Oasi Faunistica di Vendicari, ha iniziato nel 2000 ad acquistare i terreni da più di cinquanta proprietari mettendo insieme, tumulo dopo tumulo, 60 ettari vitati al centro di una natura rigogliosa di terreni fertili in terra calcarea bianca che regalano anche arance, limoni, pomodorini di Pachino, verdure ed olive, e inaugurando l’attività dell’azienda vinicola Feudo Maccari.
 Tra le etichette prodotte, Saia, che prende il nome dai canali di irrigazione costruiti dagli arabi per raccogliere l’acqua pluviale, è il vino che meglio esprime storia, tecnica e territorio: una vera esplosione mediterranea in onore di quel mare che qui spinge e mescola vicende, arie e pensieri di mondi eterogenei e di epoche sovrapposte. Nero d’Avola Sicilia DOC, Saia è fatto con sole uve Nero d’Avola provenienti da vigne ad alberello a 80 metri s.l.m. Fermentazione e macerazione avvengono a temperatura controllata per circa 20 giorni, successivamente il vino resta a maturare per 12-14 mesi in piccole botti di rovere francese e affina infine in bottiglia per almeno 6 mesi.
 L’alberello è una delle forme più antiche e naturali della coltivazione della vite ad alta densità, con costi di gestione enormemente superiori a quelli degli altri sistemi oggi più comuni ma con evidenti vantaggi sulla qualità del prodotto finale. La potatura permette un’aerazione perfetta con un’illuminazione massima in tutte le ore del giorno e la vicinanza al terreno consente uno scambio di calore ideale per la maturazione del frutto attraverso una fotosintesi ottimale. In fase di maturazione, le foglie in questa forma di allevamento coprono i grappoli permettendo quindi una minore ossidazione delle sostanze polifenoliche, aromatiche e degli acidi organici.

 Il risultato nel calice è un vino dal colore rubino concentrato e compatto, che al naso si apre con profumi profondi e decisi di sottobosco, frutti rossi, erbe aromatiche, sfumature balsamiche e speziate. All’assaggio, è rotondo e generoso: l’acidità è ben presente e bilanciata dalle parti alcoliche e gliceriche, spiccano gusto, sapidità e una componente tannica levigata ed elegante. È un vino dalla grande anima, persistente, unico, identitario ed estremamente territoriale.

 Saia è un’altra eccellenza prodotta dalla famiglia Moretti Cuseri, che, anche in questa occasione, ha dimostrato di avere consapevolezza tecnica e rispetto dei terroir. La Sicilia sud orientale è la zona d’elezione del Nero d’Avola, coltivato unicamente ad alberello, vitigno di antiche tradizioni, oggi particolarmente apprezzato. Per questo Saia si conferma una delle etichette più interessanti di Trinacria e tra le più premiate dalle guide nazionali e internazionali per struttura, intensità, rotondità di frutto e capacità di invecchiamento.

Ufficio Stampa & PR: smstudio srl| stefania mafalda