Economia/ Ance Liguria, controlli misti pubblico-privati sulla realizzabilità del PNRR

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Riceviamo e pubblichiamo

Ci sono voluti 15 anni, ma finalmente, e ciò accade nel bel mezzo della complessa allocazione dei fondi del PNRR, in Liguria diventa realtà il Gruppo di lavoro misto pubblico-privati al quale sarà affidato il compito di “formulare una diagnosi” preventiva sulle gare d’appalto verificando la congruità dei prezzi e i problemi che potrebbero sorgere in corso d’opera specie se le risorse stanziate, in un momento di escalation dei prezzi delle materie prime, non dovessero risultare sufficienti per completare le opere.

Previsto nella Legge regionale n. 31/2007, il gruppo di lavoro che avrà queste funzioni di verifica e di controllo potrà raccogliere direttamente dai professionisti e dalle imprese segnalazioni su bandi di gara PNRR che espongono prezzi di materiali e lavorazioni incongrui o non conformi al prezzario regionale annuale.

Questo organismo, la cui istituzione era stata sollecitata più volte e a più voci dal mondo imprenditoriale, prevede una “sezione di controllo” destinata in teoria a svolgere una vera e propria attività di vigilanza.

“Come riportato anche da organi di stampa – sottolinea il presidente di Ance Liguria, Emanuele Farraloro – i primi risultati di assegnazione di fondi del PNRR e di spesa degli stessi sono sconfortanti e sconcertanti. Si parla di 5,1 miliardi investiti a fonte dei 15,4 che avrebbero dovuto essere spesi entro il 2021, ma anche dell’80% dei Comuni italiani non in grado di licenziare un progetto esecutivo né tantomeno di aprire un cantiere”.

“In queste condizioni – prosegue Ferraloro – la verifica di congruità sui prezzi e sul valore dello stanziamento in diretta relazione alle possibilità di portare a completamento l’opera, diventa di importanza strategica, e forse l’occasione potrebbe essere sfruttata, facendo una radiografia delle opere davvero possibili e realizzabili, per non correre il rischio, finita l’ubriacatura del PNRR, di trovarsi il territorio devastato da cantieri che non avranno alcuna possibilità di condurre a termine il lavoro per il quale sono stati aperti”.

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