Riceviamo e pubblichiamo
Bologna partecipa alla terza edizione di Reinventing Cities, concorso globale di architettura e design urbano che affronta la necessità di cambiare il modo in cui le città sono progettate in risposta all’emergenza climatica, energetica e sociale. L’obiettivo è cambiare il modo in cui le città sono progettate e costruite, attraverso progetti che garantiscano efficienza energetica e costruzioni a basse emissioni, con una forte attenzione sull’inclusione sociale. Team creativi multidisciplinari, composti da architetti, urbanisti, designer, costruttori, imprenditori, ambientalisti, start-up e gruppi di quartiere sono invitati a lavorare insieme sulle proposte e a competere per avere l’opportunità di trasformare siti sottoutilizzati in un modello per i progetti urbani del futuro. Reinventing Cities è un progetto di C40, la rete mondiale di città impegnata concretamente sul fronte della crisi climatica attraverso un Green Deal globale. Saranno protagoniste dell’edizione 2022 dodici città: Bologna, Bristol, Houston, Izmir, Lione, Phoenix, Milano, Montréal, Napoli, Roma, San Francisco e San Paolo.
Il bando
Il bando, strutturato in due fasi (FASE I “Manifestazione di interesse” e FASE II “Proposte finali”) vede il coinvolgimento delle Città nell’individuare siti di proprietà pubblica abbandonati o sottoutilizzati, pronti per essere valorizzati, e di soggetti privati. I partecipanti al bando, organizzati in team multidisciplinari, sono chiamati a presentare proposte per la riqualificazione dei siti, trovando soluzioni alle seguenti 10 sfide per il clima:
1. Efficienza energetica ed energia a basse emissioni
2. Valutazione del ciclo di vita e gestione sostenibile dei materiali da costruzione
3. Mobilità a bassa emissione
4. Resilienza e adattamento climatico
5. Servizi ecologici per il territorio e lavori green
6. Gestione sostenibile delle risorse idriche
7. Gestione sostenibile dei rifiuti
8. Biodiversità, riforestazione urbana e agricoltura
9. Azioni inclusive, benefici sociali e impegno della comunità
10. Architettura e design urbano innovativo
Calendario scadenze:
• termine per la presentazione della manifestazione di interesse: 20 settembre 2022
• data della proclamazione dei finalisti: novembre 2022
• termine per la presentazione delle proposte finali: aprile 2023
• data della proclamazione del progetto vincitore: giugno 2023
Le aree interessate dal concorso a Bologna
A Bologna, le aree per cui potranno essere presentati progetti sono quella del Ravone-Prati e il Quadrilatero (Palazzo Aiuto Materno) tra le vie Don Minzoni, del Porto, Rosselli. Due aree che ben rappresentano le sfide per il futuro della città: la rigenerazione delle aree dismesse e il recupero dell’edilizia storica, grandi temi per l’innovazione della cultura progettuale e delle costruzioni se viste nella logica della transizione ecologica assunta da C40 come proprio specifico impegno.
Ravone-Prati
L’area fa parte di un percorso di rigenerazione grazie a un accordo sottoscritto tra il Comune e il Gruppo FS. Le proposte dovranno tener conto della presenza della nuova stazione del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) di Prati di Caprara, che rappresenterà un importante centro di mobilità in ingresso a Bologna e un importante collegamento urbano ciclabile e pedonale. La progettazione e realizzazione del comparto comporterà una trasformazione urbanistica realizzata con avanzati criteri di sostenibilità ambientale e di accessibilità universale. Lo sviluppo dell’area prevede l’insediamento massimo di 46 mila mq di superficie lorda, su un totale di circa 93.800 mq di superficie dell’area, con un mix funzionale di uso direzionale, commerciale, residenziale (di cui almeno 30% edilizia residenziale sociale). Le aree e gli edifici dismessi possono rappresentare occasioni per ripensare e sperimentare nuovi e diversi modi di vivere quella parte di città e per innescare processi di innovazione sociale, anche attraverso l’attivazione di usi temporanei orientati ad offrire nuovi servizi culturali, ricreativi, di promozione del lavoro o sociali.
La riqualificazione dell’area si inserisce nel progetto “Città della Conoscenza” che promuove la connessione dei principali poli di ricerca e di innovazione con le aree in trasformazione. Lo sviluppo e la rigenerazione del quadrante nord-ovest della città potrà svolgere quindi un ruolo volano e acceleratore per l’attrattività e la trasformazione più complessiva di Bologna. A nord prosegue infatti la realizzazione delle nuove sedi della Scuola di Ingegneria dell’Università e lo sviluppo del piano Bertalia-Lazzaretto, mentre a sud sono in corso diverse iniziative come la rigenerazione della ex Sabiem e la rinaturalizzazione delle ex aree militari di Prati di Caprara.
Quadrilatero (Palazzo Aiuto Materno) tra le vie Don Minzoni, del Porto, Rosselli
Si tratta di un edificio storico dismesso di proprietà pubblica (ASP Città di Bologna) situato in un’area in forte trasformazione legata alla presenza di un polo culturale realizzato negli ultimi anni grazie alla presenza dell’Università, del MAMbo- Museo d’Arte Moderna di Bologna e della Cineteca. Anche questo edificio fa parte del progetto “Città della Conoscenza” che intende promuovere la realizzazione di un grande ecosistema della conoscenza. L’edificio si compone di 5 piani fuori terra oltre ad un interrato e ad un sottotetto, per un totale di circa 10.800 mq di superficie lorda. Il progetto è finalizzato a innescare forme di abitazione collaborativa in particolare fra studenti universitari e ricercatori/artisti in residenza. Si prevede un’articolazione degli spazi domestici e comuni, che potranno essere flessibili nel tempo (coworking, sale studio, fab lab etc.), e prevedere forme di apertura al quartiere. Il piano terra deve essere ‘attivo’ e includere servizi e usi sostenibili per la comunità. La sfida del progetto sarà l’integrazione delle nuove modalità d’uso del patrimonio con nuovi requisiti di sostenibilità in un contenitore edilizio che deve essere conservato.
Alla presentazione di questa mattina, a Dumbo, sono intervenuti: il Sindaco Matteo Lepore, Raffaele Laudani, Assessore Urbanistica e progetto “Città della conoscenza e memoria democratica” Comune di Bologna, Costanza de Stefani, C40 Reinventing Cities Umberto Lebruto, Ceo FS Sistemi Urbani Stefano Brugnara, Amministratore Unico ASP, Giusella Finocchiaro, Presidente Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Giovanni Molari, Rettore Università di Bologna.
I commenti
Matteo Lepore, Sindaco di Bologna
“Abbiamo scelto la ‘Città della conoscenza’ come futuro per Bologna ed oggi presentiamo questo concorso internazionale promosso da C40, molto importante per un’area molto grande, già cementificata, che sarà rigenerata. Un bando internazionale che ci permetterà di recuperare aree che hanno bisogno di investimenti ed investitori, quindi parteciperanno non solo architetti ma anche società che vogliono sviluppare e investire nella nostra città. Siamo convinti che questa sia una idea di futuro che risveglierà Bologna e ci permetterà di portarla ad essere tra i punti di riferimento europei nel campo dell’innovazione e della ricerca e anche dell’accoglienza dei talenti, perché in queste aree verranno realizzati soprattutto studentati, spazi per le imprese, per ricercatori e residenti, accessibili a tutti”.
Costanza de Stefani, C40 Reinventing Cities
“C40 Cities è entusiasta di avere Bologna tra le città partecipanti assieme a tante altre città nel mondo. Con il bando Reinventing Cities invitiamo team multidisciplinari di architetti, investitori, esperti ambientali, start up, associazioni di quartiere e molti altri a trasformare queste aree dismesse con progetti a zero emissioni, inclusivi e resilienti. Crediamo che questo sia un tassello estremamente importante per la rigenerazione urbana di Bologna e per il percorso verso una città carbon neutral”.
Umberto Lebruto, Ceo FS Sistemi Urbani
“Il nostro sogno di valorizzare gli asset del Gruppo FS, non più funzionali al servizio ferroviario, in chiave di rigenerazione sostenibile delle città, sta diventando realtà anche a Bologna. Grazie alla condivisione con l’Amministrazione comunale di un progetto che guarda al futuro della città, oggi candidiamo circa 10 ettari di terreno urbano per la realizzazione di 46 mila mq di nuove superfici con un mix di funzioni. Si tratta di un’area strategica della città, che collega il polo universitario e tecnologico a quello sanitario e urbano. Chiediamo pertanto a chi ha voglia di progettare e investire, di accettare questa sfida che consentirà ai cittadini, senza consumo di ulteriore suolo pubblico, di beneficiare di nuovi servizi e luoghi di aggregazione”.
Stefano Brugnara, Amministratore Unico ASP
“Questo edificio è collocato in una zona ricca dal punto di vista sociale e culturale. Una realtà particolarmente vivace, naturalmente vocata alla collaborazione, all’inclusione e all’innovazione. È un immobile che da 10 anni è vuoto ma mantiene uno stato pregevole ed ha delle dimensioni importanti. Vogliamo che questo edificio diventi un polo di integrazione sociale e culturale, basato su un nuovo modo di abitare collaborativo, rivolgendoci in particolar modo al mondo dell’Università, della ricerca, del lavoro creativo. Asp è un’azienda pubblica di servizi alla persona, ha una vocazione sociale forte. Noi su questo immobile scommettiamo, consentendo a chi vorrà investire su di esso di beneficiare di un diritto d’uso per un lungo periodo”.