Logistica/ La parola ‘mare’ scomparsa dall’agenda politica

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FOTO DI RPERTORIO

Riceviamo e pubblichiamo

Le immagini della nave che ha rotto gli ormeggi a Ravenna, le ripetute trombe d’aria nelle aeree costiere, le previsioni sull’innalzamento del mare, la crescente erosione della Costa, le puntuali analisi di Enea e CNR sembrano non destare alcuna riflessione in molte forze politiche. Le complesse politiche del mare, che attendono da ben 6 anni l’attuazione in Italia della pianificazione dello spazio marittimo, e che riguardano trasversalmente diversi dicasteri, dovranno trovare una risposta compiuta nel nuovo esecutivo. Serve una regia delle politiche marittime, partendo subito dalla creazione di una struttura speciale reattiva e professionale sul modello della protezione civile, capace di lavorare contemporaneamente su programmazione ed emergenze.

Manca una visione e una progettazione di opere marittime resilienti, sul modello olandese, vanno rafforzate e messe in sicurezza le infrastrutture portuali, ferroviarie e stradali. Occorre perfezionare i sistemi previsionali e lavorare su simulazioni che possano far comprendere meglio e in anticipo i fenomeni generati dal riscaldamento del mare. Sono ormai anni che ci battiamo su questo tema, troppo tempo è stato perso e ci troviamo in piena situazione emergenziale.

Per ulteriori informazioni: Sar comunicazione in movimento