In Italia, così come in altri Paesi del mondo, la popolazione sta invecchiando sempre di più, a causa del calo delle nascite e grazie all’allungamento della vita. Secondo i dati Istat, infatti, a inizio 2022 i residenti nel nostro Paese con 65 anni e oltre erano più di 14 milioni, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni fa; si stima che nel 2042 saranno quasi 19 milioni.
A differenza di quello che succedeva venti o trent’anni fa, quando le famiglie erano molto più vicine e spesso vivevano insieme, oggi gli anziani si trovano in molti casi a vivere da soli; inoltre la vita frenetica di oggi impedisce ai figli di andare a trovarli frequentemente
e di passare molto tempo con loro.
“Oggigiorno la vecchiaia è molto più solitaria rispetto a un tempo. Succede spesso che dopo la pensione, escluse anche dal mondo del lavoro, le persone invecchino prima perché si sentono inutili. Pensiamo soprattutto a quelle persone che vivono lontane dai figli e non possono, ad esempio, accudire i nipotini, oppure a coloro che non hanno famigliari”, spiega Kristina Tatenko, fondatrice di Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano. “Per questo motivo stiamo pensando a un progetto che possa rispondere nel migliore nei modi alle domande: come immaginiamo la nostra vecchiaia? Come vogliamo vivere la nostra pensione?”.
L’intento di Sant’Anna 1984 è quello di creare un luogo dove gli anziani che non hanno nessuno che si occupi di loro, o di cui occuparsi, possano andare a vivere dopo la pensione. Una sorta di “villaggio permanente” per la Terza Età, dove le persone possano vivere insieme ad altri anziani, condividendo le loro passioni con gli altri e sentendosi ancora utili alla società, ad esempio sfruttando le competenze accumulate nel corso della propria vita insegnando qualcosa agli altri.
“È un progetto a cui lavoreremo con passione nei prossimi anni e per il quale siamo alla ricerca di partner che condividano la nostra visione e che vogliano fare qualcosa di concreto per garantire un futuro migliore ai nostri anziani, che sono la memoria storica della società”, prosegue Tatenko.
Il Villaggio per la Terza Età che Sant’Anna 1984 sta progettando potrebbe ad esempio sorgere in uno dei tanti paesini italiani che si stanno spopolando perché i giovani se ne vanno per cercare lavoro altrove, che potrebbe mettere a disposizione le proprie strutture per tornare così a ripopolarsi.
“Cerchiamo inoltre aziende che possano portare tutti i servizi di cui gli anziani avranno bisogno, dal supermercato ai ristoranti, a tutti i tipi di attività commerciale, il che avrà anche una ricaduta positiva sul territorio in cui sorgerà il nostro progetto, che sarà aperto sia a persone che vorranno vivervi in modo permanente, sia a coloro che preferiranno passarci qualche giorno o settimana”, conclude Kristina Tatenko.