Roma/ Finissage della mostra fotografica “La Vie En Vert” di Karmen Corak alla Galleria del Cembalo 

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Riceviamo e pubblichiamo

Il 17 febbraio 2023 alle ore 18.00 si terrà il finissage della mostra La vie en vert, progetto fotografico di Karmen Corak a cura di Paola Stacchini Cavazza e Mario Peliti. La mostra, promossa dalla Galleria del Cembalo di Roma, presenta oltre 40 fotografie inedite, che il pubblico può ammirare nelle affascinanti sale affrescate del Palazzo Borghese, storica residenza della famiglia Borghese, e considerata una delle quattro meraviglie di Roma.

 La mostra ha visto un grande successo di pubblico e critica, attirando l’interesse dei molti visitatori e degli addetti ai lavori che in questi mesi hanno potuto ammirare le opere della Corak. “Siamo dinanzi agli scatti esemplari di una fotografa che ha dedicato parte del suo lavoro al ritrovare in qualcosa di apparentemente quotidiano – come gli orti botanici che si stagliano nelle nostre città, ma anche negli spazi verdi – immergendosene e traendone scatti che vogliono da un lato riaprire i cancelli della memoria, e i nostri ricordi con essi, ma dall’altro andare a sprigionare la forza immaginifica della Natura stessa, e la sua capacità di diventare umana nelle sue miriadi di forme più strane” – Davide Emmanuele Iannace, articolo pubblicato su Just Kids Magazine. Scattate nei giardini botanici in ItaliaSloveniaGermaniaFranciaCina e Giappone, le fotografie di Karmen Corak assegnano un valore cultuale all’impermanenza, alla dissolvenza del paesaggio, riflettendo sulla sua valenza poetica. In tal modo le immagini suggeriscono, anche attraverso i più piccoli dettagli, la spiritualità della sua connessione con il paesaggio e la profondità di un rapporto interiore, basato sulla vibrante interazione tra memoria e presente.

 Le fotografie esposte sono testimonianza di una natura venerata, di una contemplazione paesaggistica che muove l’osservatore a dialogare con esse. Le immagini sono il risultato di un processo evolutivo che prende le mosse dall’amore per i giardini, unito ad un profondo interesse per la cultura tradizionale dell’Estremo Oriente. Ed è dal Giappone, sull’isola di Shikoku, che proviene la carta washi, ideale per stampare queste immagini.

 Come dichiara la stessa Corak in un’intervista di Federico Emmi pubblicata su Discorsi Fotografici “Il soggetto della mostra si può anche raccogliere in questa citazione ‘Pieno di meriti, ma poeticamente, abita l’uomo su questa terra’ che è attribuita a Hölderlin, che racconta di come dovremmo cercare di abitare poeticamente qui sulla terra, abbandonandoci nei luoghi che ci danno in qualche modo una pace interiore. Per me la fotografia è un po’ soprattutto qua, in questo contesto, che è legato alla natura. È rendere visibile un respiro della natura, un qualcosa che sia in sintonia, come avviene con una persona, quando uno si sente a proprio agio oppure no. Ci sono delle reazioni, delle energie che ci portano poi ad essere in un certo modo. Per me passeggiare nella natura è qualcosa che nell’Oriente chiamano ‘la pratica’, un rituale che si ripete, una forma di ricerca spirituale, che è legata per l’appunto a un certo tipo di pratica, trascorre il tempo nei giardini botanici e poi fotografare”.

Chi parteciperà al finissage potrà ammirare ancora una volta i dipinti dell’artista canadese François Xavier Saint Pierre in mostra con The Spiders and the Bees. Con questa esposizione Palazzo Borghese, location originale dei capolavori attualmente esposti alla Galleria Borghese, dopo secoli è tornata ad ospitare opere pittoriche. Le opere di Saint Pierre sono influenzate dalla pittura modernista e dai tòpoi classici e romantici. Il titolo della mostra richiama la favola satirica di Jonathan Swift “L’ape e il ragno” – scritta nel 1704 – che si situa nel più ampio contesto del dibattito storico noto come la querelle des Anciens et des Modernes (disputa degli Antichi e dei Moderni), avviata in Francia da una cerchia di autori e artisti francesi presso la corte di Luigi XIV.

Gli Antichi attribuivano importanza alle radici del pensiero e all’arte greco-romana, mentre i Moderni ritenevano che la tecnologia (la bussola, la stampa tipografica e le armi da fuoco) li rendesse di gran lunga superiori. Swift paragonava gli Antichi alle api, che attingevano meraviglie dai fiori, e i Moderni ai ragni, che ricavavano il nuovo dal nulla. Questo quadro funge da riferimento per l’artista nella sua esplorazione di forme artistiche passate, della nozione di progresso e del significato di essere contemporanei.

L’evento, al quale sarà presente l’artista Karmen Corak, sarà accompagnato dalla musica della violinista Ilaria Metta.

KARMEN CORAK

Karmen Corak, nata in Slovenia, studia Arti Grafiche in Croazia e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta in Italia, Giappone e Austria. Segue seminari di fotografia con Rinko Kawauchi e HansChristian Schink. Vive e lavora tra Roma e Venezia. Ha lavorato alla GNAMall’Accademia a Venezia ed ora alla Calcografia a Roma come restauratrice di carta/stampe antiche. Partecipa alle mostre collettive in Cina, Corea, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Russia, Slovenia, Spagna, Ungheria e USA; e con le mostre personali alle diverse edizioni del Festival Internazionale di Fotografia a Roma. Riceve premi internazionali in Fine Art Photography a Parigi, Malaga e Berlino.

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