Varie ed eventuali/ L’Inps e i suoi palazzi, un’Italia senza controlli

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di Pietro Colagiovanni

Evito accuratamente la televisione, la sua informazione squalificata, i suoi talk show sull’aria fritta ma conformi al pensiero unico. Per una volta però, mentre c’era l’intervallo di una partita di calcio, sono passato su “Fuori dal coro” di Mario Giordano, una delle rarissime trasmissioni di giornalismo vero. E ho fatto male. Perché mi sono incazzato come una iena ed è cresciuto sempre di più in me il desiderio di andare via dall’Italia. Un posto bellissimo, forse il paese più bello al mondo, distrutto e devastato da uno Stato corrotto e ridicolo. Si parlava dell’Inps, un carrozzone di miliardi di euro, perennemente in deficit, vessatorio ogni oltre dove con i contribuenti, inefficiente nell’erogazione delle pensioni. E si parlava dei tanti, migliaia e migliaia di immobili posseduti dall’Inps, abbandonati a se stessi e fonte di impressionanti sprechi e sperperi. Una storia mi ha impressionato e mi ha fatto capire quanto sia avanzato il degrado dell’Italia. Non so in  quale città l’Inps decide di vendere un proprio immobile, e lo fa per 10 milioni di euro. Contestualmente lo riaffitta e paga negli anni al nuovo proprietario ben 18 milioni di euro. Alla fine della locazione lo ricompra e paga per riprendersi ciò che era suo, 13 milioni di euro oltre a spese. Uno scherzetto che ha arricchito un privato per 31 milioni di euro con soldi prelevati dai nostri contributi pensionistici. Solo per questa vicenda, disgustosa e nauseante, un cittadino potrebbe decidere di restituire la cittadinanza italiana. Ma mentre Mario Giordano continuava a descrivere gli orrori della gestione Inps mi venivano altre riflessioni, ancora più sconfortanti. Su una storia così, per milioni di euro sperperati, non risultava alcun intervento della magistratura e c’è voluto Fuori dal coro per esserne portati a conoscenza. Ma anche dopo Fuori dal coro, con ogni probabilità, nessun magistrato aprirà non dico un’indagine ma neanche un fascicolo conoscitivo. Forse troppo impegnati a verificare i danneggiamenti di Blanco sul palco di Sanremo i giudici nostrani non hanno tempo e mezzi per occuparsi del colossale sperpero dei soldi pubblici messo in atto da decenni da una classe dirigente, politica e amministrativa, tra le più rapaci almondo. E allora ho riconfermato quanto già sapevo: il problema in Italia non è che molti ammministratori, politici e dirigenti pubblici  rubano, a volte in modo spudorato. No, il problema è chi glielo lascia fare, l’impunità o il rischio remoto che vengano scoperti e processati. Abbiamo un affollamento di magistrati e magistrature in Italia da guiness dei primati e li paghiamo forse li strapaghiamo, perché possano essere lontani da qualsiasi tentazione dicorruzione. Abbiamo magistratura ordinaria, magistratura contabile, magistratura amministrativa, magistrature militari, magistrature speciali e persino un magistrato delle acque. E tutto questo sproposito di magistrati e di controlli non si accorge di una specie di Tototruffa come la vendita del palazzo dell’Inps con riaffitto e riacquisto? E di quante altre di tototruffa a spese dei contribuenti questo esercito di magistrati non è a conoscenza? La verità è che l’Italia è stata distrutta dalle sue classe dirigenti perché chi doveva controllare non lo ha fatto e continua a non farlo. E in una situazione di tale degrado non basta qualche buona trasmissione televisiva, non ce la potrà mai fare. E quindi c’è solo una triste, sofferta e non facile soluzione: provare a scappare da una nazione così.