(Adnkronos) – Le forze Usa hanno confermato di aver distrutto un missile antinave che gli Houthi dello Yemen, che l'Iran è accusato da anni di sostenere, erano pronti a lanciare verso il Mar Rosso. "Il 27 gennaio, intorno alle 3.45 ora di Sana'a, le Forze del Comando centrale Usa hanno condotto un raid contro un missile antinave degli Houthi puntato verso il Mar Rosso e pronto al lancio – rende noto il Centcom via X – Le forze Usa hanno individuato il missile in aree dello Yemen sotto il controllo degli Houthi e stabilito che rappresentava una minaccia imminente per i mercantili e le navi Usa nella regione". Le forze Usa hanno quindi "colpito e distrutto il missile". In precedenza lo stesso Centcom aveva confermato che "intorno alle 19.45 di ieri, ora di Sana'a, i terroristi Houthi sostenuti dall'Iran hanno lanciato un missile balistico antinave da zone dello Yemen" sotto il loro controllo e "hanno colpito la petroliera Marlin Luanda battente bandiera delle Isole Marshall", in navigazione nel Golfo di Aden, che ha segnalato danni. Una conferma arrivata dopo che ieri sera il portavoce degli Houthi, Yahya Sare'e, aveva rivendicato su X l'attacco alla petroliera e minacciato che continueranno gli attacchi contro "la navigazione israeliana nel Mar Rosso e nel Mar Arabico fino al cessate il fuoco a Gaza e all'arrivo di medicinali e aiuti ai palestinesi" dell'enclave palestinese. Successivamente il gruppo Trafigura ha confermato alla Bbc che l'attacco ha provocato un incendio in una delle cisterne della nave e che le dotazioni antincendio di bordo sono state utilizzate per contenere le fiamme. Le operazioni per "controllare" l'incendio sono ancora in corso. Non sono stati segnalati feriti. Londra ha ribadito che il Regno Unito e gli alleati "si riservano il diritto di rispondere in modo adeguato". Da novembre gli Houthi hanno sferrato decine di attacchi contro mercantili nel Mar Rosso. In risposta sono scattate operazioni anglo-americane contro obiettivi degli Houthi. Intanto il presidente americano Joe Biden ha ringraziato il leader egiziano Abdel Fattah al-Sisi per il "ruolo importante" dell'Egitto mentre proseguono gli sforzi per arrivare alla liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele. Lo ha reso noto la Casa Bianca dopo la notizia del colloquio delle scorse ore tra i due presidenti, incentrato "sulla guerra in corso a Gaza" e sul lavoro per "il rilascio di tutti gli ostaggi" che restano nelle mani di Hamas. Biden "ha ringraziato" al-Sisi per il "ruolo importante dell'Egitto in questo processo" e i due presidenti "hanno affermato che ora va fatto di tutto per concludere un accordo che porti al rilascio di tutti gli ostaggi insieme a una prolungata pausa umanitaria". I due leader hanno anche parlato della necessità di intensificare l'impegno per "aumentare ulteriormente le consegne di assistenza umanitaria cruciale" in tutta la Striscia di Gaza. E "hanno concordato di proseguire lo stretto coordinamento" con questo obiettivo e per "stabilire le condizioni per una pace duratura e sostenibile in Medio Oriente, che includa la creazione di uno stato palestinese". Biden ha avuto ieri un colloquio telefonico anche con l'emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad Al-Thani. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)