Sanremo 2024, top e flop della serata finale

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(Adnkronos) – La finale di Sanremo 2024 tra alti e bassi. I momenti top e flop all'Ariston nella serata conclusiva del festival, con tutti i 30 Big in gara per la vittoria. Nelle infinite serate del festival ci sono picchi e picchiati, suoni e suonati. Una rassegna di alti e bassi, di esaltazioni e delusioni.  
Il vestito tempestato di cuoricini di Dargen D'Amico già poteva far presagire il mood della serata. "Non vorrei dire niente di sbagliato", dice entrando sul palco. "Non dire niente", implora Amadeus che c'ha due sottosegretari e un capo di Stato Maggiore in platea e pure la presidente della Vigilanza. In effetti non c'è bisogno di dire niente, 'Onda alta' già dice tutto. Ma l'impeto d'amore universale di Dargen va canalizzato in qualche modo e quindi scende in platea e pomicia Mara Venier. Il FantaSanremo va in tilt. 
Loredana Bertè, avvertita probabilmente della vittoria del Premio della Critica intitolato alla sorella Mia Martini (il solito caos della stampa multimediale e multipiattaforma ha spoilerato il premio che doveva essere embargato fino alla comunicazione in tv) si presenta con una specie di coroncina di piume nere che gli spuntano dagli occhialoni neri. Qualcuno dice che Cristiano Malgiolgio sia andato su tutte le furie per il furto del prezioso accessorio. Ma lei è la fata turchina rock di questo festival. Nella serata finale, Mahmood vuole dimostrare che il suo brano, il più trasmesso dalle radio (per la serie tra i due litiganti il terzo gode), gli è stato cucito addosso. Stavolta la 'Tuta gold' la indossa. L'occasione è solenne e prima di lasciare il palco ringrazia "tutte le artiste e gli artisti che questa settimana ci hanno regalato la loro visione del mondo: viva le differenze, viva la libertà di pensiero sempre e comunque". Se Carlo Verdone è il farmacista del jet set, Fiorello si candida a diventare geriatra ad honorem. Oggi invita chi non è più giovane a fare sport e a controllare i nei. Ma quando propone alla platea un tutorial su come farsi passare le palpitazioni simulando lo sforzo per andare in bagno, il proprietario dell'Ariston sbianca. Pensando al finale di serata al cardiopalma dagli esiti a questo punto sempre più imprevedibili.  
Gazzelle al quinto giubbotto antivento su cinque sere inquieta. A dispetto del nome d'arte, però, il suo brano cresce piano piano. Cantautorato sottopelle. E sotto al K-way (stasera John Travolta c'ha raccomandato ai produttori di giacche antipioggia perché a Sanremo piove). Sarà che l'abbiamo conosciuti 'tenorini' ma Il Volo con i vestiti di scena sembrano sempre cresciuti dentro gli abiti della prima comunione. Anche in total black. Capolavoro. E poi di Sanremo gli importa il giusto: l'hanno già vinto e a giugno cantano per la tv Usa davanti alle piramidi egizie. Faraonici. 
Sangiorgizzare. Pare che la Treccani stia valutando di inserire il verbo nel vocabolario. Fiorello, avvertito dall'Accademia della Crusca, dà una mano sull'etimologia del termine legato ai Negramaro: "In Salento si canta così quando la sabbia brucia sotto i piedi", dice dando prova di saper sangiorgizzare a sua volta. 'Ricominciamo tutto', minaccia la band. Ma ha esaurito il numero dei vocalizzi previsto nel regolamento. Oltre al boom del televoto, con centralini in tilt per il traffico alle stelle (per tentare di insidiare la supremazia di Geolier, le fanbase di tutti gli artisti più seguiti hanno scatenato i parenti fino alla settima generazione), dopo l'esibizione di Roberto Bolle con addominali fuori competizione e quadricipiti che fanno provincia, si registra un record di telefonate di 48enni al numero verde per il supporto psicologico e al centralino della palestra notturna di Ventimiglia. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)