Gaza, Israele attacca ospedali a Khan Yunis. Usa non voteranno risoluzione Algeria

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(Adnkronos) – Si fa sempre più drammatica la situazione a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo le ultime notizie di oggi, 18 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas, un attacco dell'artiglieria israeliana ha colpito un piano dell'ospedale al-Amal. Le forze israeliane, denuncia la Mezzaluna Rossa palestinese, "colpiscono con bombardamenti dell'artiglieria il terzo piano dell'ospedale di Al-Amal", si legge in un messaggio su X senza altri dettagli. La denuncia arriva dopo che il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere che "l'ospedale Nasser non funziona più a causa dei raid" delle forze israeliane. Nella struttura restano "circa 200 pazienti e almeno 20 devono essere trasferiti con urgenza in altri ospedali per ricevere le cure necessarie", ha affermato, aggiungendo che "sia ieri che l'altro ieri, al team dell'Oms non è stato consentito l'ingresso in ospedale per valutare le condizioni dei pazienti e le esigenze terapeutiche, nonostante avesse raggiunto il complesso dell'ospedale per la consegna di carburante insieme ai partner". "Il prezzo dei ritardi verrà pagato con le vite dei pazienti – incalza – Dovrebbe essere facilitato l'accesso ai pazienti e all'ospedale".  Ieri le forze israeliane (Idf) hanno affermato di aver arrestato "100 sospetti terroristi" nell'ospedale Nasser. Mentre sfiora i 29.000 morti il bilancio delle vittime palestinesi dallo scorso 7 ottobre. Il ministero della Salute di Gaza, dal 2007 sotto il controllo di Hamas, parla di almeno 28.985 morti, con 127 decessi in 24 ore, e 68.883 feriti.  Gli Usa minacciano di porre il veto alla risoluzione proposta dall'Algeria per un cessate il fuoco a Gaza. Il testo dovrebbe essere votato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la prossima settimana, ma l'ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha avvertito che se il testo sarà presentato così come è stato redatto, non sarà adottato da Washington. In una dichiarazione di sabato, Thomas-Greenfield ha affermato che "gli Stati Uniti stanno lavorando a un accordo tra Israele e Hamas che prevede il rilascio degli ostaggi e una pausa nei combattimenti per almeno sei settimane". "Nella scorsa settimana, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto diversi contatti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, così come con i leader di Egitto e Qatar, per portare avanti questo accordo", ha detto. "Crediamo che questo accordo rappresenti la migliore opportunità per riunire tutti gli ostaggi con le loro famiglie e consentire una pausa prolungata nei combattimenti, che consentirebbe di far arrivare nelle mani dei civili palestinesi una maggiore quantità di cibo, acqua, carburante, medicine e altri beni di prima necessità", ha detto l'ambasciatore. "La risoluzione presentata dal Consiglio di Sicurezza, al contrario, non raggiungerebbe questi risultati, e anzi, potrebbe essere dannosa. Per questo motivo, gli Stati Uniti non sostengono l'azione su questo progetto di risoluzione. Se dovesse essere votato così come redatto, non sarà adottato". Mercoledì scorso, i paesi arabi alle Nazioni Unite hanno riaffermato il loro sostegno al progetto di risoluzione algerino che chiede un cessate il fuoco a Gaza e aiuti umanitari senza ostacoli nel contesto dell'imminente invasione di terra di Rafah da parte di Israele. L'ambasciatore palestinese presso l'Onu Riyad Mansour ha esortato l'Onu ad agire e ha affermato che il gruppo ritiene che vi sia un sostegno "massiccio" per la risoluzione proposta. Nella sua dichiarazione di sabato, Thomas-Greenfield ha invece invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a garantire che "qualsiasi azione che intraprenderemo nei prossimi giorni aumenti la pressione su Hamas affinché accetti la proposta sul tavolo". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)