Agricoltura, Buonaguro (Fai-Cisl) a Elly Schlein:Tutelare condizionalità sociale e lotta a caporalato

0
114

“Davanti alle manifestazioni di queste settimane, come Fai-Cisl abbiamo fin da subito espresso solidarietà con chi rivendica una più equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera, perché questa è anche una nostra rivendicazione storica, rivolta ad ottenere maggiore reddito a vantaggio anche dei braccianti. Ma rifiutiamo la contrapposizione tra agricoltura ed ecologia, perché i migliori custodi dell’ambiente sono proprio le nostre ‘tute verdi’, semmai bisogna scrivere le strategie ambientali con maggiore coinvolgimento delle associazioni agricole, ed è fondamentale che le risorse giungano con la giusta assistenza fiscale anche alle tante piccole e medie imprese che costituiscono una parte fondamentale della nostra agricoltura: quei fondi non possono essere ‘a pioggia’ ma devono innalzare la qualità delle produzioni e del lavoro, facilitando  investimenti su formazione e nuove competenze, certificazioni, qualità e tracciabilità dei prodotti, ricambio generazionale, sicurezza, innovazioni tecnologiche per la sostenibilità ambientale”.Lo ha detto la Segretaria nazionale della Fai-Cisl Raffaella Buonaguro intervenendo alla Conferenza nazionale sull’Agricoltura promossa dal Dipartimento delle Politiche Agricole del Partito Democratico, con la partecipazione della Segretaria Elly Schlein.“La sfida – ha commentato la sindacalista – non è dunque affossare le politiche ambientali o la Pac, ma intervenire sulla sua revisione di medio periodo e con la giusta flessibilità per ogni singolo Paese, senza smontare le conquiste ottenute, come la condizionalità sociale, che non si tocca, anzi deve andare avanti ed essere attuata in tutti i Paesi”.La sindacalista della Federazione agroalimentare cislina ha anche ricordato la lotta al caporalato e alla politica dei ghetti: “Vogliamo sapere che fine hanno fatto i 200 milioni del Pnrr stanziati per gli alloggi dei lavoratori agricoli, inoltre serve una revisione strutturale della Bossi-Fini, della politica dei flussi e delle modalità del click-day, perché molte aziende segnalano la mancanza di manodopera ma poi nei ghetti incontriamo ogni giorno braccianti che lavorano in nero anche da vent’anni in Italia, e spesso hanno fogli di via, permessi scaduti, richieste di regolarizzazione appese da anni alla burocrazia. Su questo tema vorremmo anche che Governo e istituzioni riprendano in mano il Tavolo anticaporalato, valorizzando tutti i fondi stanziati e valutando, con Ismea, la pubblicazione di prezzi anticaporalato nella grande distribuzione. Infine – ha concluso Buonaguro – vanno rafforzate le capacità ispettive di Inps e Inl: i redditi agricoli non crescono se non si applicano i contratti e non si promuove la concorrenza leale”.