Israele-Hamas, Netanyahu: “Se fermiamo ora guerra significa che abbiamo perso”

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(Adnkronos) – "Se fermiamo la guerra adesso" contro Hamas "prima di aver raggiunto i nostri obiettivi, significherà che abbiamo perso la guerra". A ribadirlo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, rispondendo così alle richieste di chi chiede uno stop alle ostilità a Gaza. Parlando prima della riunione del governo a Gerusalemme, ha detto: "Ai nostri amici della comunità internazionale, dico: la vostra memoria è corta? Avete dimenticato così in fretta il 7 ottobre, il peggior massacro di ebrei dall'Olocausto?". 
Chi vuole le elezioni vuole fermare la guerra. E' il senso delle dichiarazioni di Netanyahu, che così ha risposto, tra gli altri, al leader della maggioranza democratica al Senato americano, Chuck Schumer, che ha duramente contestato la sua politica, chiedendo il voto anticipato. Quelli che vogliono fermare la guerra, ha detto Netanyahu, parlando prima della riunione del governo a Gerusalemme, lo fanno "facendo false accuse alle Forze di difesa israeliane, al governo israeliano e al premier israeliano: lo fanno cercando di fare le elezioni adesso, nel pieno della guerra". Quindi il premier ha puntato il dito contro gli Usa. Sono stati "totalmente inappropriati" i commenti del leader della maggioranza al Senato americano, Chuck Schumer (che ha definito Benjamin Netanyahu un ostacolo alla pace in Medio Oriente), ha dichiarato lo stesso premier israeliano. Riguardo alle richieste di elezioni di Schumer, Netanyahu ha affermato che se le elezioni si svolgano o meno in Israele è qualcosa che "il governo israeliano decide da solo". "È inappropriato andare da una democrazia sorella e cercare di sostituire la leadership eletta", ha aggiunto Netanyahu. Quanto all'accordo per una tregua, "il tempo dirà, ma le richieste bizzarre di Hamas rendono l'accordo molto più difficile. Continueremo, tuttavia, a provarci perché vogliamo riavere indietro gli ostaggi", ha dichiarato Netanyahu, commentando i negoziati per un accordo durante un'intervista rilasciata alla Cnn.  Intanto le forze militari israeliane hanno colpito il numero 3 di Hamas Marwan Issa, ma non sono chiare le sue condizioni, rendono noto fonti palestinesi informate citate dal Times of Israel. L'azione delle Idf è avvenuta la scorsa settimana, si precisa solamente. Le forze militari israeliane hanno inoltre reso noto di aver ucciso, con cecchini e il sostegno delle forze aeree, 18 militanti di Hamas nel centro della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Le operazioni nella zona proseguono, si legge in un comunicato. Raid di Israele contro diversi obiettivi in Siria, rende noto l'agenzia di stampa siriana Sana, precisando che l'attacco ha provocato danni materiali e il ferimento di due soldati. Le forze militari di Damasco hanno abbattuto alcuni missili provenienti dalle Alture del Golan intorno alle 12.45 (ota locale). Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i raid israeliani hanno colpito anche due siti militari nelle montagne di Qalamoun, a nord est di Damsco, zona impiegata dai militanti di Hezbollah. E' il 24esimo attacco della Siria da parte di Israele dall'inizio dell'anno. Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sono morti "92 martiri" e altre 130 persone sono rimaste ferite, portando a 31.645 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità nella Striscia, che parla anche di 73.676 feriti. E' rientrata oggi a Larnaca la nave della ong spagnola Open Arms, arrivata nei giorni scorsi a Gaza attraverso un corridoio marittimo umanitario con un carico di 200 tonnellate di aiuti umanitari organizzati da Wiorld Central Kitchen. "Si conclude così la prima missione umanitaria congiunta a Gaza con Wck, che ha sbarcato 200 tonnellate di generi alimentari di base per la popolazione del nord della Striscia. Si apre così il corridoio marittimo umanitario che è rimasto chiuso per 20 anni", ha scritto su X la ong. Hamas: saliti a 31.645 i morti nella Striscia Nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sono morti "92 martiri" e altre 130 persone sono rimaste ferite, portando a 31.645 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità nella Striscia, che parla anche di 73.676 feriti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)