Nato, Meloni: “Sostegno all’Ucraina ma Alleanza non è in guerra con la Russia”

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(Adnkronos) – "Nelle dichiarazioni finali" del vertice Nato "ci sono strumenti di sostegno importanti per l'Ucraina, un miglior coordinamento degli aiuti e dell'addestramento. Si conferma che la Nato continuerà a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, puntualizzando che l'Alleanza "non è in guerra con la Russia". "C'è un aggressore e c'è un aggredito – ribadisce in un punto stampa a Washington – e il lavoro fatto dall'Italia racconta un po' quel che va fatto. Ci siamo concentrati sui sistemi di difesa anti-aerea. Lo dico a chi dice che se si inviano armi all'Ucraina si alimenta la guerra. Dipende da cosa si invia". Rafforzando la difesa aerea sui cieli dell'Ucraina "si difende la popolazione civile senza un rischio di escalation". Al vertice Nato inoltre è "stato ribadito l'impegno ad aumentare la sicurezza degli alleati sul fianco sud", e su questo l'Italia "è stata ascoltata – rivendica – era una nostra battaglia" perché Roma "non può essere lasciata sola". "C'è una nuova fase di attenzione al fianco Sud e una presa di coscienza, c'è un pacchetto di misure, con l'indicazione di un inviato speciale, ruolo per cui l'Italia intende presentare la sua candidatura", dice Meloni. La posizione critica di Matteo Salvini sull'invio di armi all'Ucraina? "La maggioranza è sempre stata molto compatta in questa materia, la posizione italiana è chiarissima in tutto il mondo", risponde la premier. "Segue tra l'altro quel che è scritto nel nostro programma: abbiamo detto dall'inizio che avremmo sostenuto l'Ucraina e ogni iniziativa di pace. Questo è scritto nel programma ed è quel che abbiamo fatto con una solidità che, mi corre l'obbligo di ricordare, non abbiamo visto in tutte le maggioranze che ci hanno preceduto e non vediamo nell'opposizione. Lo considero un ottimo elemento che aiuta l'Italia ad essere rispettata e credibile nel mondo". Al cronista che gli chiede se non consideri il leader della Lega un problema, "non è un problema", risponde secca Meloni. Quanto ai viaggi di Viktor Orban a Mosca e Pechino, "tutti hanno detto, ed è così, che non ci fosse un mandato" dell'Europa ma "se fossero iniziative che potessero portare a uno spiraglio di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male, direi ben venga, ma quando si dà questo segnale e il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato, beh questo dimostra che non c'è nessuna volontà di dialogo da parte di Putin", dice la premier parlando con i giornalisti. "Se ci fosse volontà di dialogo – aggiunge – per carità… dialoghiamo pure, ma mi pare che la risposta sia stata abbastanza chiara". E l'annunciata visita di Orban in Florida da Donald Trump? "Non vedo nessuna strategia e nessuna particolare implicazione: i leader politici hanno diritto di incontrare altri leader politici, non ci vedo niente di strano e credo che non sia un mistero che Orban possa essere più vicino a Trump che a Biden. Sono leader politici che si parlano, non vedo grandi strategie".  Joe Biden l'ha visto lucido? "L'ho visto bene – afferma la presidente del Consiglio – Ho parlato con Biden in diverse occasioni, mi ha fatto una bella impressione, l'impressione del presidente degli Stati Uniti d'America. Insomma, di una persona che sta lavorando, che ha organizzato un ottimo vertice e gli faccio i complimenti per l'organizzazione".  Trump o Biden? "Io sono stata una vittima delle ingerenze straniere nei miei affari interni, quindi non sono un leader politico che fa ingerenza straniera. Quello che posso dire è che l'Italia e gli Stati Uniti sono due nazioni che hanno dei rapporti estremamente solidi e che quei rapporti non sono mai cambiati nonostante il mutare dei governi. E' l'unica cosa che mi interessa", sottolinea Meloni. "Poi le mie idee politiche le conoscete bene – aggiunge – sapete anche che io sono presidente dei conservatori europei. Immagino sappiate pure che nei conservatori europei è iscritto anche il Partito repubblicano tra i partiti global, diciamo così, quelli esterni all'Unione europea. Ma chiunque dovesse essere domani il presidente degli Stati Uniti noi continueremo a lavorare bene con gli Stati Uniti senza entrare nella campagna elettorale degli Stati Uniti d'America". Voterà per un secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida dell'Europa? "L'unico obiettivo è di portare a casa per l'Italia il massimo risultato possibile", risponde Meloni, e le diverse posizioni nella maggioranza sulla Spitzenkandidat del Ppe "non impediscono forme di collaborazione". "Vogliamo che ci venga riconosciuto il giusto peso e tutta la maggioranza sta lavorando a questo". "Come presidente dei conservatori europei, incontrerò von der Leyen e poi, a valle di quello che ha da dire, parleremo con le altre delegazioni e decideremo cosa fare". Al termine dei lavori dell'ultima giornata del vertice Nato, la premier Meloni ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al centro del colloquio, spiega una nota di Palazzo Chigi, l'andamento del conflitto in corso, a partire dalle gravi conseguenze del bombardamento russo dell'ospedale pediatrico di Kiev. I due leader hanno quindi passato in rassegna i risultati del Consiglio Nato-Ucraina e del vertice per la pace che si è svolto in Svizzera e i relativi seguiti. Sono state infine condivise le prime valutazioni con riguardo alla futura conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina che verrà ospitata dall'Italia nel giugno del prossimo anno. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)