Ambulatori vs farmacie, Uap: “Tutele o ci sentiremo liberi di vendere medicine”

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(Adnkronos) – L'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata "Uap chiede una tutela adeguata per la vera medicina di territorio, per fornire un servizio a 360 gradi. Diversamente, si riterrà libera di poter commercializzare farmaci all'interno delle strutture sanitarie medesime e di adottare le medesime procedure richieste alle farmacie". La realtà "rappresentativa di tutte le 18 associazioni di categoria delle oltre 95mila strutture sanitarie presenti sul territorio, attraverso ambulatori, poliambulatori, ospedalità privata autorizzata e ospedalità religiosa", torna all'attacco in occasione della riunione delle Farmacieunite che si è tenuta in Emilia Romagna, occasione in cui "la lobby farmaceutica – scrive la Uap in una nota – è riuscita ad ottenere lo stanziamento di fondi alle farmacie per erogare servizi sanitari, sottraendoli alle strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate, che costituiscono la vera sanità di territorio". "Il paradosso a cui stiamo assistendo – ribadisce la Uap – è proprio quello di vedere che vengono stanziati fondi per strutture in possesso di una mera autorizzazione comunale alla commercializzazione di prodotti, ma che sono prive dei 420 requisiti richiesti dal D.Lgs. n. 502/1992 a tutela della salute dei cittadini. E' evidente – si legge – il mancato rispetto del principio di uguaglianza costituzionalmente sancito all'art. 3, che da un lato consente alle farmacie di erogare prestazioni sanitarie senza il possesso dei requisiti richiesti agli ambulatori, poliambulatori autorizzati privati e autorizzati convenzionati, cliniche e ospedalità pubblica e privata autorizzata, in totale violazione del D.Lgs. n. 502/1992 e del Regio Decreto del 1934, e dall'altro non autorizza questi ultimi a vendere farmaci. Questa modalità operativa del Governo fa pensare che non tutti abbiamo piena libertà, ma che ci troviamo in pieno Far West, dove viene garantita non già la sanità dei cittadini, ma la possibilità di guadagni economici". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)