Conferma in pieno la posizione assunta dalla Lapet il decreto del 2 luglio 2010 con il quale il ministero della Giustizia istituisce l’elenco delle associazioni delle professioni non regolamentate, di cui all’articolo 26 del decreto legislativo del 26 novembre 2007 numero 206, che ha recepito la direttiva 2005/36/Ce sul Reciproco riconoscimento delle Qualifiche professionali.
Il regolamento, pubblicato in questi giorni sul sito internet del ministero della Giustizia, stabilisce chiaramente la tempistica necessaria per la valutazione dei requisiti delle associazioni da inserire nel suddetto elenco. Si parla di 180 giorni, mentre sono passati tre anni e più da quando la Lapet, prima ad aver inoltrato domanda d’iscrizione, il 3 dicembre 2007, attende il decreto di inserimento. E, nonostante le garanzie rese dal ministero lo scorso 7 ottobre 2010, ancora il provvedimento resta chiuso nei cassetti di via Arenula perché privo della firma del ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
Per questo i tributaristi dell’associazione presieduta da Roberto Falcone, dopo aver diffidato il ministero della Giustizia, invitandolo ad adempiere subito al provvedimento amministrativo, hanno anche presentato ricorso al Tar del Lazio. L’associazione rivendica infatti a giusta ragione il proprio diritto a partecipare alle piattaforme europee.
“Oltretutto – chiarisce il presidente Falcone – come precisato nel decreto del 2 luglio, solo ora leggibile sul sito del ministero della Giustizia, i tempi del procedimento amministrativo sono abbondantemente scaduti. E noi non possiamo più attendere. L’inerzia dimostrata in questi ultimi mesi da parte del dicastero di via Arenula, da noi nuovamente sollecitato anche lo scorso 2 novembre 2010, ci sembra illogica dal momento che la firma del ministro della Giustizia altro non è se non l’ultimo inevitabile passaggio dopo il completamento dell’istruttoria. Un atto dovuto trattandosi di un provvedimento amministrativo che, come tale, non ammette discrezionalità”.