Contribuenti.it: la burocrazia costa 21,1 mld l’anno

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Il fisco lunare costerà, nel 2011, 21,1 miliardi all’anno ai contribuenti italiani titolari di partita iva, +3,8 MLD rispetto al 2010, quando gli adempimenti viaggiavano intorno ai 18,3 MLD. Questo sarà il costo complessivo annuo che sosterranno, nel 2011, gli artigiani, i liberi professionisti e le PMI a causa della burocrazia fiscale in Italia. Una “tassa occulta” di 5.979 euro l’anno. Mediamente quattro volte di quanto pagano i francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli.
L’indagine condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto del magazine “Contribuenti.it” dell’ Associazione Contribuenti Italiani, ha preso in considerazione tutti i costi per la compilazione della dichiarazione dei redditi, IVA e sostituti d’imposta, degli studi di settore, del calcolo del redditometro, dello spesometro, del disbrigo delle pratiche fiscali, del costo per l’acquisto dei software fiscali, della tenuta della contabilita’, della trasmissione telematica, della gestione dei crediti fiscali e degli avvisi bonari, delle istanze in autotutela, del contenzioso tributario, degli adempimenti per la privacy e per l’antiriciclaggio e della formazione del personale per gli adempimenti in materia contabile e fiscale.
La burocrazia fiscale costa cara ai contribuenti italiani specialmente se messa a confronto con quella europea. L’indagine di KRLS evidenzia che ogni contribuente italiano per esercitare una attivita’ economica paghera’ una “tassa occulta”, nel 2011, di 5.979 euro all’anno, contro i 1.370 euro dei francesi, i 1.310 euro dei britannici, i 1.250 euro dei tedeschi, i 1.190 euro degli spagnoli, i 1.120 euro degli olandesi ed i 860 euro degli svedesi.
La “tassa occulta” della burocrazia fiscale incide sulle aziende in maniera inversamente proporzionale alla grandezza della stessa Per le micro imprese, quelle con meno di 5 dipendenti, costa mediamente l’10,1% del fatturato, per le piccole imprese, con meno di 50 addetti, il 8,9%, mentre le medie, con meno di 250 addetti, il 8,5%.
La classifica del peso della burocrazia fiscale, non avvantaggia le micro imprese neppure quando si parla di numero di adempimenti medi eseguiti ogni anno.
Si va cosi’ dagli 11,4 adempimenti per addetto per le micro imprese, ai 7,6 per le piccole imprese fino ai 4,3 adempimenti per addetto per le medie imprese.
L’indagine, che sarà pubblicata integralmente sul magazine “Contribuenti.it”, ha analizzato anche il tempo richiesto dalla burocrazia fiscale, sottratto alla produzione.
In media, si perdono 114 ore, pari a quattordici giornate lavorative, per ciascun addetto, nelle micro aziende, per scendere a 89 ore, pari a 11 giornate, per ciascun addetto, per le piccole aziende, a 81 ore, pari a 10 giorni, per ciascun addetto, per le medie imprese.
”L’inefficienza della amministrazione finanziaria, l’applicazione spesso cervellotica di leggi, circolari e regolamenti vari – commenta Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – richiede una svolta epocale. Bisogna smetterla di vessare i contribuenti trattandoli come sudditi. Serve un rapporto piu’ equo tra fisco e contribuente incentrato sulla tax compliance, come avviene da tempo nei principali paesi europei”.