Ucraina, Pentagono: “Kiev deve prendere decisioni difficili”

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(Adnkronos) – "Sappiamo che l'Ucraina deve prendere decisioni strategiche, se ritirarsi da alcune aree per rafforzare le linee difensive. Sono decisioni difficili da prendere, non siamo in grado di fornire i sistemi di cui hanno bisogno perché non c'è l'autorizzazione del Congresso". Il Pentagono, attraverso le parole della portavoce Sabrina Singh, accenna alle strategie che l'Ucraina, in una fase cruciale della guerra con la Russia, è chiamata a varare. La carenza di munizioni e l'assenza di aiuti Usa, con il pacchetto da 60 miliardi bloccato al Congresso, obbliga Kiev a prendere decisioni drastiche. "Continuiamo a sostenere l'Ucraina. Il presidente è stato chiaro, soldati americani non metteranno piede sul terreno. Abbiamo inviato pacchetti di aiuti ogni settimana fino a dicembre. Il modo migliore per sostenere l'Ucraina è ottenere il via libera del Congresso", dice Singh rispondendo ad una domanda nel briefing al Dipartimento della Difesa.  La Russia spinge ma non sfonda. L'Ucraina è in difficoltà per la carenza di munizioni ma resiste. E' il quadro che delinea l'intelligence britannica fotografando la situazione nell'est dell'Ucraina, il fronte più caldo del conflitto. Le forze russe "continuano a concentrare le loro operazioni nell'oblast orientale ucraino di Donetsk, ottenendo successi minimi", afferma l'intelligence di Londra in una "situazione instabile" caratterizzata da difficoltà per entrambe i campi. I russi "hanno cercato di espandere le aree di controllo a nord ovest della città di Donetsk e cercheranno di prendere una serie di villaggi, fra cui Orlivka, Tonenke, Pervpmaiske e Nevelske. Le avanzate russe si sono ridotte nelle ultime settimane, in parte per le pesanti perdite subite nella campagna per Avdiivka. La situazione rimane instabile, con le carenze ucraine di personale e munizioni che limitano la loro capacità di tenere le posizioni".  Rob Bauer, capo del comitato militare della Nato, nelle stesse ore mette in guardia contro un eccessivo pessimismo sulle possibilità di vittoria dell'Ucraina. Le guerre non vengono vinte dai pessimisti, "il mondo è stato tropo ottimista nel 2023, non dobbiamo fare l'errore contrario di diventare troppo pessimisti nel 2024", dice Bauer intervenendo al Forum sulla Sicurezza a Kiev. Secondo Bauer, bisogna avere fiducia nel successo ucraino, anche se servono più rifornimenti bellici. "Gli alleati della Nato, e molte altre nazioni nel mondo, stanno fornendo un sostegno senza precedenti all'Ucraina e questo ha fatto la differenza, ma l'Ucraina ha bisogno di un ulteriore sostegno", afferma.  
La guerra si snoda anche attraverso raid per colpire infrastrutture strategiche. Le truppe russe hanno colpito le infrastrutture energetiche nella parte occupata dell'oblast di Kherson. lasciando i residenti della città di Kakhovka, controllata dai russi, senza gas, elettricità e fornitura d'acqua, dice Yurii Sobolevsky, il primo vice capo del Consiglio dell'oblast di Kherson, definendo l'attacco russo "una provocazione", poiché i delegati di Mosca hanno affermato che sono state le forze armate ucraine a condurre l'attacco. "L'esercito ucraino colpisce solo obiettivi militari. E lasciare le persone senza le condizioni di vita necessarie, questa è l'abitudine dell'esercito russo", scrive Sobolevsky su Facebook. Kakhovka è una città portuale situata sulla sponda orientale del fiume Dnipro, che ospitava circa 34.750 cittadini prima dell'inizio dell'invasione su vasta scala della Russia nel 2022. Le truppe russe hanno occupato la città fin dall’inizio della guerra e bombardano regolarmente città e villaggi ucraini dalla parte occupata dell’Oblast di Kherson. Dall'altra parte, la ferrovia verso la Crimea, che la Russia sta costruendo nelle aree occupate, è "un obiettivo significativo" per le forze armate di Kiev. Lo chiarisce Andrii Yusov, rappresentante dell'intelligence militare ucraina, citato da Interfax-Ukaine. Il riferimento è alla ferrovia che le forze di Mosca avrebbero cominciato a costruire per collegare la città russa di Rostov alla Crimea, passando per l'oblast ucraino di Zaporizhzhia . La ferrovia "è una minaccia seria. E quindi è un obiettivo significativo per le forze armate ucraine", dice Yusov, ricordando come i russi ricorrano alla ferrovia per il rifornimento logistici militare, tanto più ora che il ponte di Crimea non è pienamente operativo. La domanda è se riusciranno costruire la ferrovia e "se ce la faranno, quanto a lungo e quanto efficientemente potrà operare", aggiunge.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)