Per Confcommercio “è assolutamente necessario perseguire tutte le innovazioni utili a sospingere crescita e produttività”. E la via maestra è “l’attuazione e la valorizzazione di tutte le possibilità offerte dall’intesa del 2009”.
“E’ assolutamente necessario perseguire, nel sistema delle relazioni sindacali e dell’architettura contrattuale del nostro Paese, tutte le innovazioni utili a sospingere crescita e produttività attraverso la più responsabile condivisione di impegni del mondo delle imprese e del lavoro ed attraverso il puntuale rispetto degli accordi sottoscritti a maggioranza. E la via maestra per il conseguimento di questi obiettivi è l’attuazione e la valorizzazione di tutte le possibilità offerte dall’intesa del 2009 in materia di riforma del sistema contrattuale”. E’ la posizione di Confcommercio-Imprese per l’Italia ,che interviene sul dibattito in corso in materia di architettura contrattuale. “Occorre infatti – prosegue Confcommercio – costruire una contrattazione complessiva, in cui il livello nazionale si qualifichi sempre di più come cornice generale e regolatore di base del rapporto di lavoro, oltre che come fonte istitutiva del welfare contrattuale. Si consentirebbe così – senza ridondanze e sovrapposizioni – tanto di valorizzare il secondo livello, aziendale o territoriale, come sede specializzata per lo scambio tra la maggiore produttività realizzata e la crescita salariale, quanto di dare concreta attuazione alle regole di derogabilità presidiata necessarie per rispondere a situazioni di crisi aziendale o territoriale, ma anche per definire condizioni di attrattività e promozione di nuovi investimenti”. “Si tratta, insomma, di lavorare – conclude Confcommercio – sul terreno dell’impianto degli accordi del 2009, anche attraverso opportune integrazioni alla luce della lezione della crisi, ed insieme di affrontare il tema delle regole della rappresentanza. Senza escludere, certo. Ma chiedendo a tutti di rispettare il principio di maggioranza”.