Istat: a gennaio peggiora la fiducia dei consumatori

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A gennaio 2011 l’indice del clima di fiducia dei consumatori è sceso, a 105,9 dal 109,1 del mese precedente. Lo rileva l’Istat che sottolinea come il calo è dovuto a un maggior pessimismo sul futuro della situazione economica del paese e della famiglia (l’indice del “clima futuro” passa da 98,1 a 90,9), mentre migliora leggermente l’indicatore relativo al clima corrente (da 116,5 a 117,0). Anche l’indice relativo al clima economico generale scende da 81,9 a 77,3, mentre si deteriorano in misura minore le valutazioni sul clima personale (l’indice scende da 121,9 a 120,6). Riguardo ai prezzi, i giudizi circa l’evoluzione degli ultimi dodici mesi segnalano una accelerazione e le previsioni sull’andamento futuro mostrano attese di accentuazione della dinamica inflazionistica. Peggiorano le valutazioni dei consumatori sia riguardo la situazione economica corrente del paese (il saldo scende da -93 in dicembre a -97 in gennaio), sia circa la sua evoluzione nei prossimi 12 mesi (il saldo cala da -39 a -47). Si deteriorano anche le previsioni sulla disoccupazione, con un saldo delle risposte che sale a 84 (da 74 di dicembre). I consumatori intervistati in gennaio giudicano che la dinamica dei prezzi negli ultimi dodici mesi si sia accentuata: il saldo sale a 28 (da 14 in dicembre). Inoltre, manifestano attese di ulteriore accelerazione per i prossimi dodici mesi (+1 il saldo, rispetto a -18 di dicembre). Il peggioramento di gennaio del clima personale è dovuto soprattutto a valutazioni più negative circa il risparmio: in particolare, si deteriorano le valutazioni sulla convenienza attuale (il saldo scende da 141 a 133) e sulle possibilità future di risparmiare (da -52 a -66). I consumatori esprimono poi valutazioni contrastanti sulla situazione della propria famiglia: il saldo dei giudizi sulla situazione economica della famiglia e sul bilancio finanziario restano sostanzialmente stabili (rispettivamente, da -38 a -37 e da +4 a +3), mentre segnalano un netto peggioramento le previsioni sulla situazione economica della famiglia (il saldo passa da -6 a -13). Analogamente, per quel che riguarda il mercato dei beni durevoli, i giudizi sulla convenienza attuale migliorano (da -68 a -57), ma le intenzioni di acquisto per il breve termine vanno in direzione opposta (il saldo scende da -64 a -71). In particolare, peggiorano le intenzioni di acquisto dell’autovettura (da -179 a -183) e quelle relative alle spese di manutenzione straordinaria dell’abitazione (da -167 a -173), mentre restano quasi stabili le intenzioni di spesa per l’acquisto dell’abitazione (da -191 a -190).
La flessione del clima di fiducia dei consumatori registrata a livello nazionale è diffusa in maniera omogenea sul territorio, anche se risulta meno marcata nel Nord del paese e più intensa nel Centro Sud. In particolare:
Nord-ovest: l’indice di fiducia dei consumatori scende da 109,4 a 107,2 soprattutto a causa del peggioramento del clima economico e di quello futuro. Migliora, invece, il clima corrente.
Nord est: l’indice di fiducia cala da 110,4 a 107,6. In particolare, i consumatori sono più pessimisti circa le prospettive economiche e familiari nei prossimi 12 mesi, mentre segnali favorevoli giungono dalle valutazioni sulla situazione corrente.
Centro: la fiducia scende da 108,4 a 104,9. Il peggiormento è dovuto a valutazioni negative sul quadro economico e personale, ma soprattutto sul quadro futuro. Anche in questo caso, migliorano i giudizi sul quadro corrente.
Mezzogiorno: in questa ripartizione la flessione della fiducia (105,7 l’indicatore, da 108,8 in dicembre) è principalmente dovuta al deterioramento del clima economico. Migliora invece il clima corrente.