I paesi della zona euro devono monitorare le divergenze macroeconomiche al loro interno tenendo sotto osservazione diversi indicatori, tra cui anche il debito privato.
Lo ha detto oggi Douglas Renwick, direttore del team rating sovrani dell’agenzia di rating Fitch, pur riconoscendo che inserire nel Patto di stabilità un parametro per il debito privato alla stregua di quelli fissati da Maastricht per deficit e debito pubblico presenta difficoltà.
“Inserire il debito privato nel monitoraggio dei conti pubblici a livello europeo sarebbe utile, ma è una variabile difficile da considerare”, ha detto Renwick nel corso di una conferenza a Milano.
“All’interno della zona euro bisognerebbe tenere sotto controllo le divergenze”. “Questo monitoraggio potrebbe essere fatto in modo semplice guardando ai deficit delle partite correnti dei paesi”, ha proposto Renwick.
I paesi della zona euro stanno discutendo i dettagli tecnici della riforma del patto di stabilità, con l’obiettivo di rafforzare le regole di sorveglianza sui conti pubblici entro fine marzo. Tra i vari aspetti in discussione anche la possibilità che un giro di vite sul debito pubblico si accompagni all’inserimento del monitoraggio sul debito privato dei singoli paesi.
Il direttore del team su debito sovrano di Fitch ha sottolineato che nella decade precedente alla crisi del debito sovrano Irlanda, Spagna, Grecia e, in qualche misura il Portogallo, hanno mostrato tassi di interesse reali negativi e un significativo disavanzo delle partite correnti che veniva finanziato grazie a condizioni del credito molto favorevoli. Anche la competitività si è deteriorata in questi paesi periferici.
Secondo l’esperto di rating sovrani le dinamiche del debito del settore privato hanno giocato un ruolo importante nell’andamento di economia e finanza dei paesi della zona euro.
“Non crediamo che le divergenze emerse nella zona euro scompariranno con un taglio dei salari nominali nei paesi che sono diventati meno competitivi – come la Spagna. Non scommettiamo in una deflazione per i paesi periferici, che li riporti vicino a quelli core, ma piuttosto ci aspettiamo riforme che aumentino la produttività del lavoro in queste nazioni più fragili”, ha detto l’analista di Fitch.
(Francesca Landini)
Fonte: Reuters