In agenda una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri per varare il pacchetto di misure ritenuto idoneo a favorire lo sviluppo economico. Il “piatto forte” è la modifica dell’articolo 41 della Costituzione.
Dare una ‘frustata’ all’economia con un piano di rilancio e chiudere in tempi brevi il capitolo del federalismo rispettando le procedure chieste dal capo dello Stato prima di firmare il decreto attuativo della riforma voluta fortemente dalla Lega e che è alla base del patto tra Pdl e Carroccio che tiene in piedi la maggioranza. Questi i due punti nell’agenda del governo che si riunirà, in seduta straordinaria, mercoledì mattina per varare quel pacchetto di misure su cui il presidente del Consiglio punta per rafforzare l’immagine di fattiva laboriosità dell’esecutivo e uscire dall’angolo delle polemiche sulla vicenda Ruby. Il piatto forte della ricetta berlusconiana per far reagire il Paese alla crisi economica è la modifica dell’articolo 41 della Costituzione che fissa i principi della libertà di iniziativa economica. Secondo Berlusconi bisogna agire in modo radicale contro i lacci e lacciuoli burocratici che spesso rendono defatigante avviare una impresa sancendo, con una aggiunta o una riscrittura della Carta Costituzionale, il valore della libertà di impresa. Se per il premier agire sulla Costituzione, nonostante i tempi parlamentari della doppia lettura di entrambe le Camere, è l’unico modo per tagliare il nodo gordiano della burocrazia e favorire lo sviluppo economico lo si capirà nel prossimo Consiglio dei ministri che dovra esaminare anche altri due capitoli del pacchetto: il Mezzogiorno e il piano casa. Si tratta di far partire le opere infrastrutturali per il Sud e di cercare di dare una spinta per nuove costruzioni come previsto dal piano casa previsto fin dall’inizio della legislatura.
Fonte: Confcommercio