Confcommercio: ancora in difficoltà un’impresa su due

0
438

Analogamente al terzo trimestre, anche nell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso quasi un’impresa su due (il 48,9%) segnala difficoltà o non riesce a far fronte al proprio fabbisogno finanziario. E se dalla domanda di credito è possibile cogliere qualche segnale di vitalità con quasi il 26% delle imprese che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere un finanziamento (il 3% in più rispetto al trimestre precedente), quasi un quarto di imprese – il dato più alto da due anni a questa parte – ha ottenuto un importo inferiore a quello richiesto o addirittura si è vista rifiutare del tutto la richiesta del finanziamento. In deciso peggioramento, infine, la percezione da parte delle imprese circa i costi dell’offerta di credito da parte delle banche: aumentano, infatti, il costo dei finanziamenti, quello delle altre condizioni e quello dei servizi bancari.
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel quarto trimestre del 2010 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche di Mercato.

Fabbisogno finanziario

L’analisi del fabbisogno finanziario delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi è stata effettuata verificando nel quarto trimestre 2010 la percentuale delle imprese che hanno dichiarato di essere riuscite a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario (che sono risultate il 51,1%), le imprese che hanno dichiarato di esservi riuscite, ma con qualche difficoltà (39,7%), e le imprese che hanno dichiarato di non essere riuscite a farvi fronte (9,2%). L’indicatore congiunturale del quarto trimestre 2010 è risultato pari a +2,2, facendo segnare una lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente, quando era risultato pari al +3,1.
La previsione delle imprese per i primi tre mesi del 2011 è leggermente migliorativa. L’indicatore è risultato, infatti, pari a +2,3, contro il precedente -1,4.
A rivelarsi meno in grado di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nel trimestre, ossia le imprese più in difficoltà, sono risultate le microimprese (1-9 addetti), operative nel settore del commercio, residenti nel Sud Italia.
Le imprese che più delle altre sono riuscite al contrario a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, senza manifestare alcun genere di difficoltà, sono state le medie e le grandi imprese, operative nel settore dei servizi, residenti nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est del nostro paese.

Domanda e offerta di credito

Il quarto trimestre del 2010 segnala, rispetto ai trimestri precedenti, un’inversione di tendenza riguardo la percentuale delle imprese che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere un finanziamento. Il 25,7% delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi ha dichiarato di essersi rivolto alla propria banca per chiedere un fido o per rinegoziare un fido esistente, il trimestre precedente tale percentuale era risultata pari al 22,5%, e quello ancora prima era risultata pari al 22,3%. Bisogna risalire al quarto trimestre del 2009 per riscontrare una percentuale di richieste di finanziamento simile a quella riscontrata al termine del 2010.
Le imprese che hanno chiesto un finanziamento, segnalando un rinnovato dinamismo rispetto al passato, prevalgono nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est, mentre al contrario al di sotto della media sono risultate quelle residenti nelle regioni del Meridione.
Nell’ambito della percentuale delle imprese che hanno chiesto un finanziamento (Fig. 1), il 58,5% ha visto accogliere la propria domanda di credito con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, il 20,6% delle imprese ha visto accogliere la propria domanda, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, il 4,0% ha visto respingere la propria domanda di credito. Le imprese che al momento dell’intervista risultavano ancora in attesa di una risposta da parte della propria banca erano il 6,4% mentre quelle che hanno affermato di essere intenzionate a fare richiesta di credito il prossimo trimestre sono risultate il 10,5%.
La cosiddetta “area di stabilità e/o allentamento”, restituita dalla percentuale delle imprese che hanno visto accordarsi il finanziamento con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, si abbassa quindi leggermente passando dal 59,4% del passato trimestre al 58,5% dell’ultimo trimestre dell’anno. Leggermente più alta di converso la cosiddetta “area dell’irrigidimento”, restituita dalla somma delle percentuali di imprese che hanno visto accordarsi il credito ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto o alle quali il credito non è stato concesso proprio, passando dal 23,9% del terzo trimestre del 2010 al 24,6% del quarto trimestre.
*Valori calcolati facendo =100 le imprese che nei trimestri considerati hanno chiesto un fido o hanno chiesto di rinegoziare un fido esistente. (Irrigidimento = richiesta accolta con ammontare inferiore + richiesta non accolta).

Offerta di credito

Il costo del credito è stato analizzato in funzione dei seguenti indicatori:
il costo del finanziamento (tasso di interesse)
il costo dell’istruttoria e delle cosiddette “altre condizioni” (es. valuta, servizi accessori, ecc.)
le garanzie richieste dalle banche a fronte del finanziamento
il costo dei servizi bancari nel loro complesso (es. costo delle tenuta del conto corrente).

Costo del finanziamento
Con il concetto di “costo dei finanziamenti” si intende il “tasso di interesse” dei finanziamenti resi disponibili dalle banche alle imprese.
Aumenta nel quarto trimestre del 2010 il costo dei finanziamenti resi disponibili dalle banche per le imprese del terziario. L’indicatore congiunturale è risultato pari infatti a -17,1 rispetto al -14,6 del terzo trimestre.
E’ interessante notare come il peggioramento della situazione relativa al costo dei finanziamenti è stato segnalato in prevalenza dalle medie e grandi imprese.

Costo delle “altre condizioni”
Con il concetto di “altre condizioni” si intendono, a titolo di esempio, la valuta, il costo dei servizi accessori, e così via, associati ai finanziamenti concessi alle imprese.
Aumenta nel quarto trimestre del 2010 il costo delle cosiddette “altre condizioni” (oltre il tasso di interesse) applicate dalle banche ai finanziamenti concessi alle imprese del terziario, passando l’indicatore congiunturale dal precedente -12,7 a -14,1.

Garanzie
Sostanzialmente stabile, se non in leggera diminuzione, al termine del 2010, la situazione per quanto concerne le garanzie chieste dalle banche alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi a copertura dei finanziamenti concessi, avendo fatto registrare un saldo pari a -11,8, assai simile al precedente -12,8.
I finanziamenti sono stati garantiti dalle imprese del terziario nei modi indicati di seguito:
Garanzie reali prestate dall’impresa (63,1% delle imprese)
Garanzie reali prestate dai soci/dall’imprenditore (15,6% delle imprese)
Garanzie prestate da terzi, diversi dai Confidi (4,0% delle imprese)
Garanzie prestate dai Confidi, nell’ambito di agevolazioni pubbliche, es. abbattimento conto interessi (3,2% delle imprese)
Garanzie prestate dai Confidi, ma non nell’ambito di agevolazioni pubbliche (2,6% delle imprese)
Garanzie prestate per mezzo di agevolazioni pubbliche (1,0% delle imprese).

Rispetto al periodo precedente crescono le percentuali delle imprese che a garanzia dei finanziamenti hanno fatto ricorso a soggetti “terzi” (diversi dai Confidi) ed ai Confidi, mentre diminuiscono le percentuali delle imprese che hanno fatto ricorso a “garanzie reali” messe a disposizione da parte delle imprese stesse.
Si mette in evidenza che nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2010 è risultata in aumento la percentuale delle imprese che non ha dovuto fare ricorso ad alcuna forma di garanzia a copertura dei finanziamenti ricevuti. Tale percentuale è risultata pari al 14,7%, mentre era risultata pari al 10,6% nel trimestre precedente.

Costo dei servizi bancari
L’analisi dei cosiddetti “costi dei servizi bancari” (es. tenuta conto, emissione disposizioni, pagamento effetti, movimenti di titoli, ecc.) mostra un deciso peggioramento al termine del 2010. L’indicatore congiunturale ha fatto registrare un saldo pari a -21,9, ben superiore rispetto al precedente -10,4. In percentuale ben il 23,1% delle imprese del terziario ha affermato che la situazione del costo dei servizi bancari è peggiorata nel quarto trimestre del 2010 rispetto al trimestre precedente. Il 75,8% ha affermato che la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, mentre un esiguo 1,1% ha affermato che la situazione del costo dei servizi bancari è migliorata.