Putin: “Pronto a pace con Ucraina, ma a due condizioni”. Kiev replica: “Una farsa”

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(Adnkronos) – "Il mondo è vicino a un punto di non ritorno" per "l'egoismo e l'arroganza degli Stati occidentali che hanno portato allo stato attuale delle cose". Il presidente russo Vladimir Putin torna a lanciare l'avvertimento incontrando la leadership del ministero degli Esteri russo. "Il mondo sta cambiando rapidamente. Non sarà più lo stesso di prima, né nella politica globale, né nell'economia, né nella competizione tecnologica", ha detto citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti.  "I rapporti tra la Russia e un certo numero di Paesi europei sono peggiorati", ma secondo il presidente russo sono "insensate" le accuse rivolte a Mosca di voler attaccare l'Europa. Si tratta solo "speculazioni per giustificare la corsa agli armamenti", ha aggiunto, sostenendo che "il pericolo per l'Europa viene dagli Stati Uniti" e "l'Europa si potrà salvare solo se avrà buoni rapporti con la Russia".  Per il leader del Cremlino, "i politici europei hanno più paura di avere cattivi rapporti con Washington piuttosto che scontentare i propri cittadini". E dopo la decisione di utilizzare gli asset russi congelati in Europa a favore dell'Ucraina, arriva la 'promessa': "Il furto dei beni russi in Europa non resterà impunito".  Poi l'attacco all'Alleanza Atlantica: "La Nato – afferma Putin – ha cercato di trasformare l'Ucraina nel suo trampolino di lancio contro la Russia" e ha "fatto di tutto per mettere uno contro l'altro i due popoli", quello russo e quello ucraino.  "Quella in Ucraina non è una guerra tra due Stati" e "ha effetti sul mondo intero", ha continuato il leader del Cremlino. "Le radici del conflitto in Ucraina sono il risultato della politica aggressiva dell'Occidente", ha aggiunto. "L'Occidente sta facendo di tutto per prolungare la crisi in Ucraina" e "le armi che vengono consegnate a Kiev non rappresentano una garanzia di sicurezza", ha detto ancora. "E' stato l'Occidente a provocare la crisi in Ucraina, non Mosca né Kiev", ha aggiunto. "Tutte le proposte di pace per risolvere in modo pacifico la crisi sono state respinte' ha affermato Putin. La Conferenza di pace per l'Ucraina che si aprirà domani in Svizzera per Putin non è altro che "un trucco per distogliere l'attenzione", spiega alla vigilia del vertice al quale la Russia non è stata invitata. "Sono pronto a sedermi al tavolo dei negoziati anche domani", ha aggiunto Putin. Il presidente russo si è quindi detto pronto a negoziare, ma ''Kiev deve rinunciare all'adesione alla Nato'' e ''ritirare le sue truppe dai territori che ora fanno parte della Federazione russa''. Il leader del Cremlino ha illustrato ''le nostre condizioni per avviare i colloqui'' parlando di condizioni ''molto semplici''. In particolare, Putin ha chiesto che le truppe ucraine debbano "essere completamente ritirate dalle regioni di Donetsk, Luhansk , Kherson e Zaporizhzhia''. Dopo il ritiro ucraino da queste zone e ''la notifica dell'abbandono del piano di adesione alla Nato'', Putin ''letteralmente nello stesso minuto" farà "seguire l'ordine di cessare il fuoco e avviare i negoziati". E ancora: per il presidente russo è solo ''un bluff'' l'accordo sulla sicurezza tra Stati Uniti e Ucraina firmato ieri durante il G7 dal presidente americano Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky. ''Quell'accordo non vale nulla'', ha aggiunto Putin citato dalla Ria Novosti. ''Alla Russia non interessa quali accordi firma Zelensky, qui si tratta di propaganda'', ha aggiunto Putin. ''Non ci sono nuove 'proposte di pace' dalla Russia'', ma solo l'uso dello "standard dell'aggressore" e un ''contenuto altamente offensivo per il diritto internazionale''. Così su 'X' il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Podolyak, sottolineando che ''non c'è alcuna novità'' negli annunci di Vladimir Putin, ''nessuna reale proposta di pace e nessun desiderio di porre fine alla guerra''. Anzi, ha sostenuto, ''c’è il desiderio di non pagare per questa guerra e di continuarla in nuove forme. E' tutta una completa farsa''. Il commercio tra Russia e Cina è condotto apertamente e in conformità con le norme dell'Organizzazione mondiale del commercio, poiché Pechino esercita uno stretto controllo sulle esportazioni dei suoi beni. Lo ha detto alla Tass Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata cinese negli Stati Uniti. "La Cina non è artefice di una parte nella crisi ucraina. Siamo impegnati a promuovere colloqui per la pace. La Cina non fornisce armi alle parti in conflitto e controlla rigorosamente l'esportazione dei propri beni, cosa che è ampiamente apprezzata da la comunità internazionale", ha affermato il diplomatico. "Il nostro normale commercio con la Russia avviene in modo lecito. È coerente con le regole dell'Organizzazione mondiale de commercio e i principi del mercato, e non prende di mira nessuno", ha aggiunto il diplomatico. Il neocolonialismo si è avvicinato da tempo ai confini della Russia. Lo ha detto Dmitry Medvedev in un'intervista alla Rossiyskaya Gazetta. Secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, l’Ucraina ha infatti perso completamente la sua indipendenza politica e l’operazione speciale aiuterà a liberarla dalle catene neocoloniali dell’Occidente. “A seguito del colpo di stato del febbraio 2014 – afferma – il Paese ha perso completamente la sua soggettività politica e sulla repubblica è stato instaurato un controllo esterno". Il vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa ha osservato che per molti anni è stato generalmente accettato che il neocolonialismo esistesse da qualche parte lontano, ad esempio in Asia, Africa o America Latina. In realtà, ha continuato, le ambizioni non conoscono limiti economici né politici e gli stessi neocolonialisti non vogliono rispettare i confini strategici degli altri Paesi. Nella notte i sistemi di difesa aerea hanno intanto abbattuto 87 droni sulle regioni russe, 70 dei quali sulla regione di Rostov. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo in un comunicato, spiegando di aver fermato il tentativo di Kiev di attaccare obiettivi sul territorio russo.  La Russia ha perso 524.060 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Questo numero include 1.250 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno. Secondo il rapporto , la Russia ha perso anche 7.936 carri armati, 15.234 veicoli corazzati da combattimento, 18.854 veicoli e serbatoi di carburante, 13.818 sistemi di artiglieria, 1.101 sistemi di razzi a lancio multiplo, 849 sistemi di difesa aerea, 359 aerei, 326 elicotteri, 11.097 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)