Istat: cresce il deficit del commercio estero extra Ue

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A gennaio 2011 le esportazioni registrano una crescita congiunturale dell’8,7%, superiore a quella delle importazioni (+4,4%), in presenza di livelli di interscambio sostanzialmente più elevati per i flussi in entrata. A renderlo noto è l’Istat che sottolinea come la crescita tendenziale è molto sostenuta per entrambi i flussi: +34,9% per le esportazioni e +46,2% per le importazioni. Il persistente disavanzo commerciale con i paesi extra Ue si amplifica notevolmente: dai meno 3,4 miliardi di gennaio 2010 ai meno 5,8 miliardi di gennaio 2011. Il comparto energetico registra a gennaio 2011 un consistente ampliamento del disavanzo (-5,6 miliardi rispetto a -3,8 di gennaio 2010), contribuendo per il 75% all’incremento del deficit comlessivo di gennaio 1,9%). Anche l’interscambio di prodotti non energetici contribuisce al saldo negativo della bilancia commerciale, passando dai 456 milioni 2010 a meno 169 milioni di gennaio 2011. I beni strumentali trainano la crescita tendenziale delle esportazioni di prodotti non energetici (+4 realizzando un saldo attivo di oltre 2,1 miliardi. Per i prodotti intermedi si registra una crescita tendenziale delle importazioni (+73%) notevolmente più ampia di quella delle esportazioni (+31%) e deficit commerciale di quasi 1,9 miliardi di euro. I mercati di destinazione più dinamici sono Stati Uniti (+64,9%), paesi Mercosur (+62,5%), Turchia (+45,5%), Russia (+45,2%) e Svizzera (+35,5% debole è la crescita verso paesi ASEAN e EDA. Una crescita sostenuta delle importazioni interessa i paesi Mercosur (+73%), i paesi OPEC (+65,2%), la Cina (+52%) e gli Stati Uniti (+50,5%), mentre è relativamente più contenuta la crescita dei flussi in entrata dalla Turchia (+17,6%) e del Giappone (+27,2%).