Istat: commercio extra Ue a -4,3%

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A febbraio 2011 si rileva una flessione congiunturale, più marcata per le esportazioni (-4,3%) rispetto alle importazioni (-1,6%). Lo rileva l’Ista che conferma, tuttavia, una crescita congiunturale sostenuta nel trimestre dicembre 2010-febbraio 2011 rispetto al precedente, sia per le esportazioni (+6,4%) che per le importazioni (+8%). La crescita tendenziale è rilevante per entrambi i flussi: +21,2% per le esportazioni e +25,6% per le importazioni.
Il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue aumenta da 1,8 miliardi di febbraio 2010 a 2,7 miliardi di febbraio 2011, ma risulta più che dimezzato rispetto a gennaio 2011 (-5,8 miliardi). Il disavanzo del comparto energetico a febbraio 2011 è più ampio rispetto ad un anno prima (-4,6 miliardi rispetto a -4,3), ma in significativa contrazione rispetto a gennaio 2011 (-5,6 miliardi). Tale disavanzo contribuisce per circa un 1/3 a determinare l’ampliamento del deficit commerciale. Si riduce anche l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, passando dai 2,5 miliardi di febbraio 2010 a 1,9 miliardi di febbraio 2011.
I prodotti intermedi (aumentati del 22,9%) e quelli strumentali (+17,2%) trainano la crescita delle vendite sui mercati extra UE, spiegando oltre il 60% dell’aumento delle esportazioni. Molto sostenuta è la crescita delle importazioni di prodotti intermedi (+63%), che spiegano da soli quasi il 60% della crescita complessiva delle importazioni e determinano un saldo negativo per 1,1 miliardi. I mercati di destinazione più dinamici sono: Turchia (+41,7%), paesi ASEAN (+36,9%), Cina (+35,5%), Russia (+31%) e Svizzera (+25,4%). Più debole è la crescita verso i paesi Opec (+11,3%) e Mercosur (+14,6%). La crescita delle importazioni è sostenuta dai paesi ASEAN (+48%), dai paesi EDA (+38,6%), dalla Cina (+36,6%), dagli Stati Uniti (+35,6%) e dai paesi Mercosur (+30,6%), più contenuta per Russia (+10,8%) e India (+11,7%).