Come spedire merce in Sud Africa: ecco le procedure

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Come fare per inviare della merce in Sud Africa? Sembra più semplice di quello che si pensa! Innanzitutto, occorre rivolgersi ad una “casa di spedizione” locale; si tratta di una sorta di intermediario import-export che, nella zona da cui parte la merce, si occupa di ritirare e far partire la merce. Il suo compito è quello di preparare la documentazione necessaria per far uscire la merce dall’Italia.

In particolare, prendere contatti con l’Agenzia delle Dogane che rilascerà un modulo di compilazione ed a quello si allega la documentazione specifica rilasciata dall’aeroporto dal quale parte la merce. Tale procedura vale se si intende spedire i prodotti via aerea, altrimenti è possibile anche via mare, ma la procedura è diversa.

Contabilmente, la merce deve essere accompagnata da una fattura emessa in quattro copie originali e da un documento di “origine del prodotto”, rilasciato dalla Camera di Commercio di riferimento. Tale certificato, rilasciato dalla C.C.I.A., non è altro che un’attestazione in cui si evince che la merce da spedire è al 100% di origine italiana, o almeno europea. Richiedere tale certificato è veloce ed ha un costo esiguo; basta recarsi presso gli uffici della Camera di Commercio e chiedere dello sportello import-export o per spedizioni estere.

Per quanto riguarda il tipo di merce da spedire, si elencano alcuni riferimenti da prendere in considerazione per eventuali approfondimenti.

L’accordo di commercio, sviluppo e cooperazione tra l’Unione Europea e il Sud Africa è stato concluso nel marzo del 1999. La parte commerciale è entrata in vigore il 1° gennaio 2000.
L’accordo determina le condizioni di stabilimento progressivo di una zona di libero scambio per un periodo transitorio di 12 anni al massimo per l’Africa del Sud e di 10 anni al massimo per la Comunità. Esistono alcune restrizioni in materia di importazione.

Per informazioni al riguardo è possibile consultare:

– la banca dati europea
– l’amministrazione delle dogane e imposte sud-africana

Documenti di spedizione

Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU) usualmente richiesta per le spedizioni (salvo all’interno dell’Unione europea), le spedizioni a destinazione del Sud Africa devono essere accompagnate dai seguenti documenti:

a) Fattura commerciale
In triplice copia, redatta in lingua inglese. Deve menzionare le marche, il numero ed il numero dei colli; nonché il prezzo FOB, anche per i contratti stipulati su base diversa.
Esistono disposizioni particolari per la fatturazione di alcuni prodotti tra cui, i tessuti, la birra, gli alcolici ed i medicinali. (3)

b) Documenti EUR.1 (6)

Per poter beneficiare del regime preferenziale applicabile ad un certo numero di prodotti importati, conviene premunirsi di tale certificato che servirà, a destinazione, da certificato di origine.
Per le spedizioni con importo inferiore a 6.000 euro, o effettuate tramite un importatore accreditato, devono dar luogo ad apposita dichiarazione. Questa deve essere redatta su una fattura, un buono di consegna o altro documento commerciale che descriva le merci in maniera dettagliata.

La dichiarazione è la seguente:

“L’esportatore dei prodotti oggetto del presente documento (autorizzazione doganale n°…(3) dichiara che, tranne chiare indicazioni contrarie, questi prodotti hanno origine preferenziale. (Indicare l’origine).
……………….
(Luogo e data)
……………….
(firma dell’esportatore e indicazione, in chiare lettere, del nome della persona firmataria). .

c) Formulario DA 59
Richiesto per i prodotti soggetti a diritti antidumping (chiedere informazioni presso il proprio importatore), il formulario, reperibile presso il proprio importatore o spedizioniere, dovrà essere redatto in tre copie, firmato dall’esportatore e certificato dalla Camera di Commercio di competenza.

d) Certificati di analisi e di purezza
Obbligatori per vini ed alcolici sono rilasciati dai laboratori enologici.(4)

e) Certificati sanitari
Al riguardo, la normativa del Sud Africa è complessa ed in continua evoluzione, per questa ragione si consiglia di attenersi alle informazioni fornite dall’importatore.(5)
Molti paesi tra cui l’Africa del Sud hanno deciso di sospendere le loro importazioni di animali provenienti dall’Unione europea a causa del rischio dell’EBS (mucca pazza) è comunque consigliabile rivolgersi presso il proprio importatore.

f) Certificato fitosanitario
Richiesto per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali, è rilasciato dal servizio fitosanitario della Regione di appartenenza.

g) Certificato di non contaminazione radioattiva
Richiesto per l’alimentazione animale composta da prodotti a base di carne, è rilasciato dal servizio veterinario regionale.

di Ilaria Cristina