Corte dei Conti: dati contabili dello Stato più trasparenti per i cittadini

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Il Presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, è stato ascoltato ieri in audizione dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, sullo Schema di decreto legislativo in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi.

Il Presidente Giampaolino ha evidenziato il carattere strategico dell’esigenza di “normalizzazione dei conti pubblici”, specie nell’attuale contesto di sviluppo dell’integrazione europea, allo scopo di rendere trasparenti e confrontabili i dati contabili e per consentire anche ai cittadini di conoscere l’effettivo stato della gestione degli enti amministrati. Il Presidente Giampaolino ha tuttavia segnalato alla Commissione i dubbi della magistratura contabile sull’adozione del criterio della “competenza finanziaria”, che mal si concilia con la nozione di competenza giuridica posta alla base della riforma di contabilità pubblica (l. 196/2009).

La Corte segnala infatti che per assicurare un effettivo monitoraggio dei conti pubblici, sarebbe necessaria l’adozione di un comune piano dei conti integrato, omogeneo con quello previsto dalla legge 196 del 2009, per le amministrazioni diverse da Regioni ed enti territoriali. Proprio a tale riguardo un ulteriore aspetto di distonia rimarcato dalla Corte dei conti è apparsa la disposizione che autorizza modalità di sperimentazione di armonizzazione dei sistemi contabili “anche in deroga alle discipline contabili” (art. 35, c.2 dello schema).

Secondo la Corte le esigenze del coordinamento finanziario trovano un esempio rilevante nel settore sanitario. In tale contesto, l’impianto dello schema del decreto legislativo appare condivisibile perché affronta alcune criticità da tempo segnalate dalla Corte: la necessità di un sistema di principi contabili e di un modello di bilancio uniformi a livello nazionale; il rapporto tra il bilancio delle aziende e il bilancio regionale; l’arricchimento delle informazioni sotto il profilo finanziario e patrimoniale. Il decreto legislativo consente di inserire meglio la contabilità degli enti sanitari nel bilancio delle regioni, criticità sinora accentuata dalla mancanza di un autonomo bilancio per quella parte delle risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario nazionale gestite direttamente dalle regioni.

Al riguardo uno snodo fondamentale può rintracciarsi nella valorizzazione – accanto al bilancio preventivo economico e al bilancio di esercizio – anche del rendiconto finanziario cui anche le singole aziende sono ora tenute. Tale documento consentirà una migliore valutazione della gestione, assicurando l’integrale raccordo tra le poste iscritte e contabilizzate in termini di contabilità economico patrimoniale e quelle iscritte in termini di contabilità finanziaria. Il presidente Giampaolino ha ribadito alla Commissione la centralità del controllo svolto dalla Corte dei conti, per assicurare ai cittadini l’unità economica della Repubblica in questa fase di rafforzamento delle autonomie in ambito fiscale. A tal fine, la Corte intende valorizzare e potenziare le articolazioni regionali della magistratura contabile.

Tale rilevanza potrebbe risultare ulteriormente rafforzata da una nuova normativa di uniforme certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie, suscettibile di offrire nuove opportunità di analisi anche in sede di esercizio delle funzioni di controllo svolte in attuazione dell’art. 1, comma 170, della legge 23 dicembre 2005 n. 266.