Imprese: 18 mln di euro dai Por Sicilia per investire all’estero

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Non più “Paesi Obiettivo” ma “Settori Obiettivo”: è questa la novità dei nuovi bandi Por Sicilia 2007-2013 che verranno pubblicati dalla Regione nei prossimi mesi e che prevedono uno stanziamento di 18 milioni di euro totali per supportare le imprese nei loro progetti, in primis quelli rivolti all’internazionalizzazione.

È un’opportunità che apre concretamente le porte all’estero per i prodotti e i servizi dell’Isola, in particolar modo verso Paesi come la Turchia e gli Emirati Arabi i cui vantaggi d’investimento sono stati oggetto di studio del convegno svoltosi all’Hotel Excelsior organizzato dall’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania (Ugdcec), dal Gruppo dei Giovani Industriali di Catania, dallo Studio Legale milanese Pavia e Ansaldo, con la partecipazione di Simest Spa e di Consorzio Etna Export.

«L’approccio all’internazionalizzazione sarà rivoluzionato – ha spiegato il presidente di Federexport Sicilia Marcellino Seminara – soprattutto per settori strategici quali la nautica, l’agroalimentare, i beni culturali, ma anche hi tech, arte, moda e arredo. Ogni comparto infatti possiede le proprie regole e propensioni, per questo occorre assistere le aziende siciliane nella penetrazione delle singole sfere commerciali e non più del Paese straniero in generale».

«Le attuali presenze imprenditoriali italiane in Turchia ed Emirati Arabi – secondo il fondatore dell’Associazione italo-turca Rosario Sapuppo, nonché componente dello Studio Pavia e Ansaldo – sono, prima ancora che un esempio funzionale di eccellenti sinergie professionali, la conferma reale che delocalizzare non significa trasferire l’azienda, ma potenziarla, aprire nuovi spiragli d’investimento che superano i confini del mercato ormai maturo dell’Italia e della Sicilia».

Un messaggio pratico dunque quello che il convegno vuole lanciare al mondo dell’imprenditoria, perché «l’internazionalizzazione non è una tendenza ma un processo complesso di cui bisogna avere una visione ampia e allargata – ha precisato Aurelio Alizzio dell’Ugdcec catanese – il timore delle aziende isolane di puntare all’estero è spesso dovuto alla mancanza di chiarezza delle giuste informazioni».

Non solo aspetti economico-fiscali e giuridici ma anche contrattuali e sociali di cui bisogna aver consapevolezza: «Le opportunità di business straniero per l’Italia sono concrete, la domande del made in Italy è forte» ha affermato Daniele Carminati dello Studio Pavia e Ansaldo. Significative in questa direzione le testimonianze imprenditoriali del Gruppo Piante Faro in Turchia e di GdA Emirates negli Emirati Arabi, rispettivamente menzionate da Mario Faro e Salvo La Mantia. Hanno introdotto i lavori il presidente dell’Ugdcec Catania Sebastiano Impallomeni, il presidente dei Commercialisti etnei Margherita Poselli, il vicepresidente vicario Gruppo giovani imprenditori Confindustria Catania Alessia Paone e il presidente Giovani imprenditori Confindustria Sicilia Silvio Ontario. Tra i relatori sono intervenuti inoltre il presidente del Consorzio Etna Export Salvatore Messina e Paolo Di Marco della Simest Spa (Società italiana per le imprese all’estero).