Aleotti fa pace col fisco e sborsa 330 milioni di euro

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Aleotti chiude i conti con il fisco e lo fa versando una cifra milionaria. Dieci volte quella sborsata da Valetino Rossi, anche lui finito nel mirino dell’Agenzie dell’entrate nel 2008.

330 MILIONI. Alberto Aleotti, patron del gruppo farmaceutico Menarini, i cui vertici sono indagati per truffa allo Stato e frode fiscale, ha trovato un accordo: verserà 330 milioni di euro, in un’unica soluzione. L’accordo è stato raggiunto con l’Agenzia delle entrate, che aveva chiesto ad Aleotti 3 miliardi di euro. Ora manca solo l’ok della procura.

LE INDAGINI. Nel 2010 i vertici della Menarini sono finiti in un’inchiesta della procura di Firenze, che pose sotto sequestro un miliardo e duecentomila euro fra beni e denaro, frutto – secondo l’accusa – di un “ingiusto profitto” accumulato con operazioni irregolari. Poi è arrivata l’Agenzia delle entrate che ha chiesto ad Aleotti oltre 3 miliardi di euro, frutto dei rilievi emersi dalle verifiche sul patrimonio personale del patron.

COMMISSARIAMENTO. Intanto sul gruppo Menarini pende ancora il rischio di commissariamento chiesto dalla procura e ora la vaglio del Gip.

Luca Squarcialupi