E’ stato presentato da parte dei comuni della Tuscia, il ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio contro la determina dirigenziale della Regione Lazio che ha aumentato la tariffa che i comuni pagano al gestore degli impianti viterbesi per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Il ricorso è stato coordinato dalla Provincia di Viterbo che si è assunta l’onere di raccordare i vari comuni su una linea unitaria e condivisa.
“La Provincia – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Paolo Equitani – non aveva titolo per presentare direttamente ricorso contro la determina regionale, che si abbatte come una mannaia sulle casse dei comuni e sulle tasche dei cittadini. Sin dall’inizio, tuttavia, ci siamo opposti a questo provvedimento, ritenendolo ingiusto e dannoso per il nostro territorio. Abbiamo quindi avviato un positivo dialogo con tutti i sindaci sollecitando un’azione unitaria, contro l’ennesima decisione della Regione calata dall’alto, assunta senza la minima concertazione con il livello locale, in un momento di grande difficoltà economica per tutti gli enti locali”
Equitani dunque, non risparmia critiche alla Regione Lazio e al suo modo di agire. “Ci saremmo aspettati, almeno, di essere consultati, invece ci siamo ritrovati con le tariffe aumentate senza alcun preavviso. Una gravissima scortesia istituzionale che con il presidente Meroi abbiamo prontamente e duramente stigmatizzato. Il nostro territorio non merita un trattamento del genere. Nell’impianto di Casale Bussi, infatti, già da diversi anni, i rifiuti vengono trattati dal punto di vista meccanico e biologico, fatto questo che ci porta a ridurre notevolmente la mole destinata allo smaltimento in discarica. Paghiamo già una tariffa maggiore rispetto alle altre province che solo negli ultimi tempi si sono dotati degli impianti di preselezione e trattamento. Ebbene, queste province hanno pagato tariffe più basse delle nostre nonostante fosse di gran lunga superiore la quantità di rifiuti smaltita nelle discariche, con conseguente impatto ambientale sul territorio regionale. Inaccettabile che la Tuscia, provincia virtuosa in tema di smaltimento dei rifiuti, venga trattata così. Il ricorso al Tar – conclude Equitani – è solo il primo di una serie di passi che la Provincia, in accordo con i comuni, intende portare avanti fuori da schemi ideologici e schieramenti d’appartenenza”.