L’indice di fiducia, pur rimanendo di segno positivo (3 il valore, in un campo di variazione compreso tra -100 e +100), ha subito una flessione di circa otto punti rispetto ai tre mesi precedenti e di oltre tre punti su base annua.
Prevale la cautela tra gli operatori della Grande distribuzione alimentare italiana, che nel secondo trimestre 2011 ridimensionano le aspettative di vendita nel breve periodo. È quanto emerge in sintesi dai giudizi raccolti presso 200 punti di vendita del canale moderno rilevati da Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, nell’ambito della consueta indagine trimestrale sul clima di fiducia. L’indice di fiducia, pur rimanendo di segno positivo (3 il valore, in un campo di variazione compreso tra -100 e +100), ha subito una flessione di circa otto punti rispetto ai tre mesi precedenti e di oltre tre punti su base annua. A pesare, come già segnalato, un deterioramento delle aspettative sul fatturato, che pur rimanendo in prevalenza positive hanno registrato un valore dell’indicatore inferiore sia rispetto al trimestre precedente che allo stesso periodo del 2010. Il consuntivo delle vendite è stato giudicato nel complesso in miglioramento su base trimestrale anche se, rivela ancora l’indagine, non ancora soddisfacente e inferiore allo scorso anno. Quanto alle scorte di magazzino – terza componente dell’indice – gli operatori hanno indicato un aumento delle giacenze rispetto al primo trimestre 2011, seppure inferiori alla media del periodo. Relativamente ai canali distributivi, la congiuntura del secondo trimestre è risultata migliore nei supermercati, anche se le dinamiche più favorevoli sia in termini congiunturali che tendenziali si rilevano negli ipermercati. Per i minimarket l’indice di fiducia resta negativo e in ulteriore flessione rispetto al trimestre scorso. A livello territoriale i risultati migliori sono appannaggio delle regioni del Centro Italia, che è anche l’unica area in cui l’indice segna una crescita sia trimestrale che annua. Negativo l’indicatore nel Nord Ovest. Ha inciso, infine, ancora in modo considerevole sull’andamento delle vendite la leva promozionale, che continua ad essere fortemente utilizzata (dal 99,5% del panel nel trimestre in esame). Le vendite in promozione hanno inciso sul fatturato complessivo per il 29,5%, quota analoga al trimestre precedente e inferiore di circa due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2010. Intanto l’Ismea ha anche concluso l’indagine trimestrale sulla congiuntura delle imprese agricole. Con riferimento al secondo quarto dell’anno le attese appaiono complessivamente orientate in negativo, con gli allevamenti da carne e le aziende olivicole posizionati su giudizi peggiori rispetto alla media.
Fonte: www.aiol.it