Dittature elettroniche/ L’Italia avvia il Grande Catasto degli individui

0
721

La patrimoniale antievasori, su cui molto si sta spendendo la Lega Nord è una specie di redditometro ad alta penetrazione, una sorta di strumento rozzo e difficilmente affinabile per colpire i frutti dell’evasione fiscale sul reddito. L’idea in sé dimostra estrema fantasia ma nella pratica si presta ad applicazioni complesse, in alcuni casi odiose.

In pratica e nonostante un recalcitrante Berlusconi l’Italia per colpire l’evasione fiscale si sta trasformando in una sorta di dittatura fiscale. Il cittadino non può usare il contante per somme superiori a 2500 euro e se dispone di un patrimonio deve poterlo giustificare al fisco nella sua nascita e nella sua accumulazione. In pratica la vita del cittadino italiano deve essere tracciabile a fini fiscali. Uno Stato che non riesce a stanare gli evasori (che tanto la faranno franca anche con queste misure) ha disposto la catastalizzazione delle vite delle persone.

Ogni persona diventa un numero cui si associano dati numeri, cifre, dati e episodi della sua vita che il Governo, per motivo fiscale, può conoscere in ogni momento. Come per gli immobili ogni cittadino viene registrato in una enorme banca dati che permette di conoscerne le sue abitudini di consumo, di lavoro e di reddito. Basterà premere un tasto è di quell’individuo il controllore fiscale potrà conoscere praticamente tutto Questo catasto dei cittadini però, in momenti in cui assistiamo al proliferare di movimenti che chiedono maggiore libertà dall’occhiuta ingerenza del pubblico, rischia di diventare una gabbia per chi vive e lavora in Italia, è generatore di ansia (chi ci assicura, in uno stato dalle P che questi dati siano solo utilizzati per gli scopi previsti?) crea una cappa di sospetto e di controllo che va ben oltre la pur giustificabile finalità per le quali esso nasce.

Un legislatore pigro e repressivo (la repressione è da sempre la strada più facile per risolvere o nascondere un problema) sta trasformando l’Italia in un enorme catasto di individui, schedati e registrati in ogni loro attività e abitudine. Altro che Grande Fratello di Orwell. Qui siamo andati oltre. Non c’è bisogno della telecamera, non c’è bisogno di nulla. Appena nasci hai già la targa (il codice fiscale) e poi tutto quello che farai sarà inserito nel Grande Catasto. Se questa è democrazia o libertà di vita…

di Pietro Colagiovanni