Riceviamo e pubblichiamo
“Le notizie che si stanno diffondendo a seguito del vertice del governo Berlusconi, che si è tenuto lunedì 29 agosto ad Arcore, per “ritoccare” la seconda manovra finanziaria varata a ferragosto con l’ennesimo decreto legge, destano fortissime preoccupazioni e profondo sconcerto”, dice l’Assessore alle Risorse Umane, Maria Campese.
“Una nuova stretta si abbatterà sulle pensioni dei lavoratori in generale, e del pubblico impiego. L’intesa raggiunta tra le forze governative di centro-destra, infatti, vincola le uscite dal mondo del lavoro con il solo canale contributivo a 40 anni effettivi di servizio, senza più il computo dei riscatti per la laurea e del servizio militare; il Tfr verrà pagato non più entro sei mesi ma entro due anni dal pensionamento e, inoltre, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni che non raggiungeranno l’obiettivo di riduzione della spesa viene confermato il congelamento della tredicesima mensilità.”
“La modifica sulle pensioni rappresenta un vero danno per tanti dipendenti che ad un passo dal raggiungimento dei requisiti per il pensionamento, e dopo aver pagato i contributi per riscattare lauree e specializzazioni, si vedranno negare la possibilità di lasciare il mondo del lavoro”.
“E ancora, scomparso il contributo di solidarietà sui redditi più elevati, Berlusconi e le forze di centro-destra cercano di far quadrare i conti accanendosi sempre più nei confronti del pubblico impiego – già colpito duramente dal blocco dei contratti sino al 2015 previsto dalle precedenti finanziarie – che potrebbe non ricevere più la tredicesima mensilità, dei lavoratori e di coloro che hanno sempre pagato le tasse. Nulla o poco è previsto per il rilancio dell’economia, dello sviluppo e della riforma fiscale – conclude l’Assessore – lasciando indisturbati i ricchi e gli evasori fiscali .”