Contro una manovra dai tratti “profondamente iniqui” e “aggravata” in queste ore da norme, come l’articolo 8 sui ‘licenziamenti facili’, “che hanno come scopo l’abolizione del contratto nazionale, dello Statuto dei lavoratori e dei diritti di questi ultimi”, la CGIL ha indetto per oggi lo sciopero generale di otto ore per ogni turno di lavoro e per tutte le categorie di lavoratori. Dietro la rivendicazione “un’altra manovra è possibile, dal segno diverso, pagata da chi più ha e non ha mai pagato”, il sindacato di corso d’Italia si prepara alla suo quinto sciopero generale nel corso di questa legislatura, il secondo per Susanna Camusso alla guida del più grande sindacato italiano, con oltre 100 manifestazioni in altrettante piazze d’Italia, con il segretario generale che chiuderà la manifestazione di Roma.
Un notevole sforzo organizzativo per la confederazione di Corso d’Italia deciso appena lo scorso 23 agosto per cambiare i tratti ‘iniqui e vendicativi’ della manovra ‘salvacrisi’ del 13 agosto, e delle sue innumerevoli e confusionarie riscritture dei giorni a seguire. La CGIL punta il dito contro il combinato disposto della manovra del 6 luglio, approvata dalle Camere, e di quella del 13 agosto, decreto in via di conversione, che sommati produrrebbero una correzione dei conti pubblici senza precedenti “per mole e per iniquità” (2,1 miliardi nel 2011, 24 nel 2012, 50 nel 2013 e 55,4 nel 2014). Ma alla correzione, annuncia la CGIL, “seguirà un effetto depressivo che prepara il campo a nuove e dannose manovre economiche”.
“Per cambiare la doppia iniqua manovra – spiega il sindacato -, per lo sviluppo del Paese, per difendere i diritti del lavoro, per battere i privilegi e per contribuire in misura delle proprie possibilità, per redistribuire equamente le risorse”, la CGIL proclama lo sciopero generale avanzando una serie di proposte che guardano alla crescita e all’occupazione, fatte di equità e di giustizia. Tra queste: un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso; un’imposta straordinaria sui grandi immobili il cui valore patrimoniale, al netto dei mutui, superi la soglia degli 800mila euro con aliquota fissa dell’1% nel 2012 dal gettito potenziale di 12 miliardi di euro; un’imposta ordinaria sulle grandi ricchezze pagata solo sulla quota che eccede gli 800mila euro che porterebbe nelle casse dello stato circa 15 miliardi ogni anno.
Solo alcune delle proposte – insieme ad una ritassazione dei capitali ‘scudati’, ad una rimodulazione della tassa di successione e ai tagli ai costi della politica – che il sindacato avanza per mettere al sicuro non solo i conti ma per avviare un percorso di crescita. Con queste risorse recuperate, infatti, l’organizzazione guidata da Susanna Camusso si propone di costituire un fondo per la crescita e l’innovazione e investire circa 1 miliardo di euro ogni anno per un incentivo diretto all’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, insieme al sostegno dei redditi e dei consumi attraverso la riduzione strutturale del prelievo fiscale sui redditi da lavoro e da pensione.
Ma al centro della mobilitazione c’è anche la battaglia contro le scelte del governo che tagliano gli stanziamenti alle amministrazioni centrali, agli enti locali (e di riflesso ai servizi sociali), alla Sanità e al “vero e proprio accanimento” contro il lavoro pubblico. Incassata la vittoria sulla salvaguardia delle tredicesime nel pubblico impiego e le festività laiche e civili, mentre continua la raccolta di firme per la petizione arrivata ad oltre 72mila sottoscrizioni, l’impegno di corso d’Italia prosegue per tutelare il sistema previdenziale e l’area della disabilità contro le norme che prevedono lo stravolgimento del collocamento obbligatorio, per stralciare l’obbligo di privatizzare i servizi pubblici “in contraddizione con l’esito del recente referendum” e per impedire la modifica dell’aritcolo 41 della Costituzione.
Ultimo, non certo per rilevanza, la lotta contro l’articolo 8 del decreto in tema di ‘contrattazione collettiva di prossimità’. Le modifiche introdotte dall’emendamento del governo “distruggono l’autonomia e l’autorevolezza del sindacato” e indicano “la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori”, ha spiegato in queste ore Camusso. Per la CGIL l’articolo 8 e le modifiche apportate in commissione non sono coerenti con l’accordo del 28 giugno e rilevano “un comportamento autoritario del governo che interviene sull’autonomia contrattuale delle parti con una scelta senza precedenti nella storia della nostra Repubblica”.
Una prova difficile per la CGIL quindi – per i tempi organizzativi e per le condizioni in cui versano i lavoratori – “ma cresce nel paese il clima di condivisone e di consenso rispetto alle sue critiche e alle sue rivendicazioni”. Per determinare “un cambiamento contro la deriva in cui sembra essere condannato il paese” la Cgil è quindi ancora una volta in campo con “un messaggio di speranza e per dimostrare che scelte diverse, eque e giuste, sono possibili”. Il sindacato “non si rassegna e volge il suo sguardo al futuro che passa attraverso il lavoro e i giovani perché un sindacato che non vuole cambiare mestiere fa proposte e guarda al cambiamento” senza, per l’appunto, rassegnarsi.
Inoltre la CGILtv trasmetterà in diretta da Roma il comizio del segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, sul sito www.cgil.it che per l’occasione avrà una veste speciale. Una pagina completamente dedicata allo sciopero che conterrà cronache e aggiornamenti in tempo reale sull’andamento della protesta e sulle manifestazioni da tutta Italia. Infine per dar voce al popolo della piazza il sito conterrà i testi degli sms inviati al numero 320.2041063 su testimonianze e emozioni della gente alla ricerca di un cambiamento.
Queste le città dove interverranno i componenti della segreteria nazionale: (Tutte le manifestazioni)
Roma – Concentramento in Piazza dei Cinquecento (angolo via Cavour) alle ore 9 – Comizio nei pressi del Colosseo, vicino all’Arco di Costantino, ore 11
Interviene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso
Torino – Concentramento corteo in Piazza Vittorio alle ore 9 – Comizio in piazza San Carlo
Interviene il segretario confederale della CGIL, Danilo Barbi
Milano – Concentramento ai Bastioni di Porta Venezia alle 9,30 – Comizio in Piazza del Duomo
Interviene il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni
Genova – Concentramenti al Terminal Traghetti in Via Milano e ai Giardini Stazione Brignole alle ore 9 – Comizio in Piazza De Ferrari
Interviene il segretario confederale della CGIL, Vera Lamonica
Cagliari – Concentramento in Piazza Garibaldi alle ore 9.30 – Comizio in Piazza del Carmine
Interviene il segretario confederale della Cgil, Nicola Nicolosi
Venezia Mestre – Concentramenti alla Rampa Cavalcavia e in Via Sansovino ore 9 – Comizio in Piazza Ferretto
Interviene il segretario confederale della Cgil, Enrico Panini
Bari – Concentramento in Piazza Castello ore 9 – Comizio in Piazza Prefettura
Interviene il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari
Napoli – Concentramento in Piazza Mancini ore 9.30 – Comizio in Piazza del Gesù
Interviene il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere
Catania – Concentramento in piazza Bellini alle ore 9 – Comizio in Piazza Manganelli
Interviene il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino
Per quanto riguarda i segretari generali delle categorie della Cgil, questo il quadro:
Franco Martini (Filcams) a Trento, Alberto Morselli (Filctem) a Bergamo, Walter Schiavella (Fillea) a Cosenza, Franco Nasso (Filt) a Grosseto, Maurizio Landini (Fiom) a Palermo, Agostino Megale (Fisac) a Perugia, Domenico Pantaleo (Flc) a Reggio Emilia, Rosanna Dettori (Fp) a Modena, Filomena Trizio (Nidil) a Campobasso, Emilio Miceli (Slc) a Teramo, Carla Cantone (Spi) a Bologna.
Lo sciopero nei trasporti – Nei trasporti resteranno fermi 8 ore aerei, treni, bus e traghetti. In particolare piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti scioperano dalle 10 alle 18. Dalle 9 alle 17 lo stop nel trasporto ferroviario e nelle attività di supporto di pulizia delle vetture, di ristorazione a bordo e di accompagnamento notte. Bus, metro, tram e ferrovie concesse si fermeranno per 8 ore secondo modalità stabilite localmente e nel rispetto delle fasce di garanzia. A Roma e a Napoli dalle 9 alle 17; a Milano dalle 18 a fine turno; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Bologna dalle 19.30 a fine turno; a Firenze dalle 16 a fine turno ed a Palermo dalle 8.30 alle 17.30. Interessati allo sciopero anche navi e traghetti che ritarderanno di 8 ore le partenze e gli autisti di camion che si fermeranno per tutto l’arco della giornata come il personale dell’Anas. Secondo modalità stabilite localmente lo stop di 8 ore nei porti e nelle autostrade. Lo sciopero infine interesserà anche l’autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri e gli impianti a fune.